E’ arrivata l’ultima follia in salsa gender, che come tutte le altre non fa altro che discriminare e in particolare le donne. Questa non fa altro che svilire le stesse donne e far passare il messaggio - come il gender fa sempre - che si possa essere qualsiasi cosa, in barba alla natura e alla biologia.
In un'epoca dove le ideologie dominano la scena, non sorprende che anche il mercato dei prodotti igienici subisca un cambiamento radicale, come dimostra la recente mossa della finlandese Vuokkoset. L'azienda, nota per i suoi prodotti per il ciclo mestruale, ha introdotto un "Tampon for Men", rivolto alle donne biologiche che si identificano come uomini. Questa scelta, secondo Vuokkoset, è un tentativo di rompere la convinzione che "il ciclo sia una cosa da donne". Ma è davvero una necessità o solo un tentativo di adattarsi a una cultura che sembra sempre più distante dalla realtà biologica?
Vuokkoset sostiene che la disforia di genere, ovvero l'angoscia derivante dalla discrepanza tra identità di genere e sesso assegnato alla nascita, sia un problema significativo per il 93% degli uomini transgender. Ma questo dato, seppur interessante, ignora una domanda fondamentale: è compito delle aziende ridefinire concetti biologici consolidati per soddisfare una nicchia di mercato?
L'approccio di Vuokkoset sembra ignorare le basi scientifiche e biologiche del ciclo mestruale, cercando di rimodellare un prodotto intrinsecamente femminile per un pubblico che, per natura, non ne necessiterebbe. La scelta di commercializzare un tampone per uomini trans (donne biologiche), sebbene possa sembrare un gesto inclusivo, potrebbe in realtà essere interpretata come un tentativo di sfruttare politicamente l'identità di genere a fini commerciali. Assurdo, poi, il messaggio lanciato dall'azienda: «Per gli uomini transgender (donne biologiche ndr), i dolori mestruali non sono solo fisici. Sono un promemoria mensile che il sesso assegnato loro alla nascita non corrisponde a chi sono veramente", ha detto Vuokkoset sul loro sito web».
Inoltre, la decisione di Vuokkoset di presentare la storia di Dakota Robin, consulente DEI e attivista transgender, come volto della campagna, non fa che sottolineare l'intento più ideologico che pratico dell'azienda. Sebbene l'inclusività e il riconoscimento delle diverse esperienze umane siano importanti, ci si deve chiedere: dove tracciamo la linea tra sensibilità sociale e realismo biologico?
Questo "Tampon for Men", lungi dall'essere una semplice estensione di linea, sembra piuttosto un passo avventato verso una realtà dove il marketing prevale sulla scienza e la biologia. In un mondo che cerca di navigare tra le complessità dell'identità di genere, aziende come Vuokkoset potrebbero non solo confondere, ma anche complicare il dibattito, allontanandosi da una visione equilibrata e realistica della biologia umana.
Fonte: Human Events