08/04/2025 di Fabio Piemonte

L’ultima follia gender: fioccano punizioni ai bambini per “omotransfobia”

Un bambino di età compresa tra due e quattro anni è stato sospeso da un asilo nido pubblico nel Regno Unito dopo essere stato accusato di omotransfobia, o meglio di «abuso contro l’orientamento sessuale e l’identità di genere». È quanto emerge dai dati del Dipartimento dell’Istruzione britannico appena diffusi dal Telegraph, per quanto tale informazione risalga all’anno scolastico 2022/23 e non sia stato - per ovvie ragioni di sicurezza - diffuso né il nome né l’età esatta.

Le sospensioni shock in asili e elementari 

Ma il caso, per quanto non siano stati resi pubblici, appunto, né il nome della scuola, né ulteriori dettagli sulla sospensione in questione, non è isolato ed è questa la cosa ancora più assurda e inquietante. Le statistiche, infatti, «mostrano che 94 alunni delle scuole primarie statali sono stati sospesi o espulsi definitivamente per omofobia o transfobia nel 2022/23» e che «dieci degli alunni sospesi erano del primo anno e tre del secondo anno, dove l’età massima è di sette anni», come rileva ancora The Indipendent. Stando a quanto osservato dallo stesso quotidiano britannico, per quanto i dati siano stati «raccolti solo a partire dall’anno scolastico 2020/21, il numero di studenti sospesi o espulsi per comportamento omofobico o transfobico è aumentato da 164 nel 2021/22 a 178 nel 2022/23». Le sospensioni complessive hanno dunque registrato un incremento del 41%, mentre le espulsioni permanenti di un terzo. Ma che si possa arrivare a sospendere o addirittura espellere da scuola bambini così piccoli in nome dei diktat woke dei paladini delle lobby Lgbtqi+ resta indubbiamente un fatto gravissimo. «I bambini piccoli e quelli delle elementari sospesi per transfobia sono un esempio di abuso emotivo. I bambini di questa età non possono capire per cosa vengono puniti, è al di là del loro livello di sviluppo», come ha opportunamente rilevato Transgender Trend, associazione «pioniera in UK nella difesa del diritto dei bambini a rifiutare gli stereotipi di genere e a essere ciò che sono realmente, senza discriminazioni, etichette o interventi medici che li ‘correggano’».

I commenti di Rowling e di Musk

«Questa è follia totalitaria. Se pensi che i bambini piccoli debbano essere puniti per essere in grado di riconoscere il sesso, sei un pericoloso fanatico che non dovrebbe stare da nessuna parte vicino ai bambini o in una posizione di autorità su di loro». Non usa mezzi termini J.K. Rowling la celebre scrittrice di Harry Potter, nel commentare la drammatica vicenda in un post su X. Le fa eco Elon Musk scrivendo sul proprio profilo: «Una follia totale!». E di questo effettivamente si tratta se si considera che a segnalare comportamenti in tal senso siano stati proprio maestri e professori che non dovrebbero propagandare l’ideologia dominante, bensì educare al bene, al bello e al vero a partire dal riconoscimento della realtà, e anzitutto dal dato biologico. 

E in Italia?

Fortunatamente in Italia non si è ancora arrivati a simili derive totalitarie, osando tacciare di omotransfobia un bambino dell’asilo nido che neanche lontanamente conosce i termini della questione di cui è “imputato”. Eppure se fosse per l’associazionismo arcobaleno la strada all’indottrinamento gender, proprio dietro il pretesto di scongiurare ogni discriminazione, sarebbe più che spianata. Ecco perché è necessario che le scuole di ogni ordine e grado siano libere dall’ideologia di genere, come recita la nuova campagna di Pro Vita e Famiglia “Mio figlio NO”, che esorta a una mobilitazione generale per «chiedere al Governo di approvare con urgenza una Legge che difenda la Libertà Educativa dei genitori contro questi continui abusi ideologici».

 

 

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