Viene in mente la vecchia canzoncina d’avanspettacolo che cantava Alberto Sordi nel film Polvere di Stelle, leggendo la notizia riportata dalla Bussola:
In una delle ultime puntate del format televisivo di America’s Got Talent – uno show dove i concorrenti si esibiscono in balli, danze ed altro – il sig. Ray Jessel, di 84 anni, intona una canzone che lui stesso ha composto. Si tratta, come ben si comprende dal testo, di una storiellina comica ed innocente: “Ho incontrato questa ragazza e lei è semplicemente fantastica, questa ragazza l’adoro. Il problema è che lei ha molto di più di quanto mi sarei aspettato. C’è solo una cosa: lei ha un pene.” E così conclude: “La mia vita è un disastro, perché sotto quel vestito lei ha un pene” .
Le comunità gay ovviamente sono insorte criticando la performance del sig. Ray a colpi di twitter accusandolo di “ transfobia ” mentre il pubblico in sala lo aveva applaudito senza riserve.
Probabilmente, quando passerà la legge Scalfarotto, il giorno che una bella ragazza rivelasse al partner la “sorpresina”, il malcapitato dovrebbe fare buon viso a cattivo gioco, altrimenti potrebbe essere condannato per transfobia. Giusto. Se l’amore è amore, conta solo il “genere che ti senti”... Non puoi “discriminare” la tua “lei” solo perché ha “un’appendice di forma cilindrica alla cui estremità si apre un orifizio, sbocco esterno dell’uretra”(dizionario Sabatini Coletti) : è del tutto trascurabile!
FRP