I DIRITTI dei gay avanzano in Occidente, ma non nella Russia del ‘macho’ Putin. Anzi, Mosca minaccia di ridurre il numero delle adozioni di bambini russi in Francia e in Gran Bretagna, se in questi due Paesi si arriverà al riconoscimento del matrimonio omosessuale, dopo i primi importanti passi legislativi dei giorni scorsi.
Una reazione che segue il recente divieto delle adozioni in Usa come risposta ‘asimmetrica’ alla legge Magnitski, adottata negli Stati Uniti per mettere al bando tutti i funzionari russi ritenuti coinvolti nella morte in cella dell’omonimo avvocato anti corruzione. E che arriva dopo la recente approvazione in prima lettura di un progetto di legge che punisce con multe salate la propaganda dell’omosessualità presso i minori.
«I GAY francesi non avranno i nostri bambini», si era affrettato a commentare martedì Pavel Astakhov, delegato del Cremlino per i diritti dell’infanzia. E Konstantin Dolgov, rappresentante per i diritti umani presso il ministero degli Esteri russo, ieri ha rincarato: «I parlamenti britannico e francese hanno legalizzato i matrimoni omosessuali, questo diminuisce le possibilità di adozione dei bambini russi da parte dei cittadini di questi Paesi», ha twittato. Il timore è che possano finire nelle mani di coppie gay. Anche Narishkin, presidente della Duma, ha lasciato intendere che Mosca potrebbe rendere più severe le sue regole di adozione per la Francia. In Russia l’omosessualità è rimasta reato sino al 1993, ed è stata considerata malattia mentale sino al 1999.
Fonte: La Nazione