La Redazione del Foro de la Familia ha scritto un trafiletto per il popolo spagnolo, che noi vogliamo riproporre pari pari agli Italiani, prima che sia troppo tardi...”
Tali processi iniziano sempre con la concessione di un’offesa alla vita in alcuni casi più o meno estremi e, gradualmente, la società si avvezza a tali pratiche ammettendone con sempre minore resistenza l’applicazione in situazioni meno estreme, fino a giungere alla semplice legalizzazione che converte l’aborto o l’eutanasia in diritti individuali veri e propri.
Con la prossima approvazione dell’eutanasia per i minori in Belgio si rende manifesto una volta di più come, quando si permette che si apra una qualche falla nella difesa della vita, ben presto la breccia si allarga e ogni volta si accettano più facilmente rinnovati attacchi alla vita. Questa è sempre stata in tutti i paesi la storia dei processi di legalizzazione dell’aborto e dell’eutanasia.
Quando si disserra un poco la porta alla morte, non è più possibile chiuderla, e questa si apre via via sempre più. Lo slittamento verso una cultura della morte può essere evitato solo con una rivoluzione culturale che faccia rinascere nella coscienza delle persone il rispetto della dignità umana e il diritto alla vita. Ora che la Spagna sembra iniziare a introdurre una qualche limitazione all’aborto, sarebbe una terribile prova d’irresponsabilità cominciare ad aprire la porta all’eutanasia. È quindi necessario mantenere con grande energia contro l’eutanasia Tolleranza Zero.
Traduzione e adattamenti a cura di Giovanni B Reginato
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Fonte: Foro de la Familia