Intervista al consigliere comunale Lavinia Mennuni: «Dire che non c’è nulla da fare ci danneggia. Ecco come ci siamo mossi per difendere la famiglia»
Marino partecipa al 40° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Vietnam al QuirinaleDal 9 al 15 gennaio sul Campidoglio sventolerà la bandiera arcobaleno, mentre via del Corso sarà percorsa per un chilometro e mezzo da luminare natalizie rainbow. Un trattamento del tutto differente aveva invece riservato a chi voleva difendere la famiglia naturale con un convegno, negando il 14 novembre scorso una all’Associazione Famiglia domani.
LE DISCRIMINAZIONI. Per questo, ieri, insieme ai membri dell’associazione, anche i Giuristi per la vita, l’Associazione famiglie numerose Cattoliche e il Movimento europeo per la difesa della vita, in una conferenza stampa hanno reso noti i fatti di «intolleranza ideologica che negli ultimi mesi gravano su chi vuole mettere in discussione, seppur in maniera civile e scientifica, la cultura gender», hanno spiegato i relatori. Ad esempio, racconta a tempi.it il consigliere comunale Lavinia Mennuni (Ncd), «il sindaco di Roma aveva risposto che la sala era già stata prenotata per un incontro sull’autismo, in realtà la concessione ai disabili era giunta un mese dopo quella fatta all’Associazione Famiglia domani. Inoltre, proprio il 14 novembre alcuni consiglieri di M5S, Sel e Lista civica Marino, avevano presentato un’interrogazione contro il convegno da loro definito pericoloso».
Durante la conferenza stampa si è poi parlato del tentativo di introdurre l’insegnamento gender nelle scuole, delle proteste contro il vescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, delle contestazioni durante i convegni sull’ideologia omosessuale, fino a citare gli episodi di censura e minacce rivolte contro insegnanti, psicologi, giuristi che si sono permessi di sollevare dubbi sui presupposti che alimentano la teoria gender.
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di Benedetta Frigerio