La legge varata dal governo tedesco entrerà in vigore il primo novembre. Sul documento i cittadini potranno indicare “intersessuale” come genere.
Uomo e donna. Presto, in Germania, concetti superati: la definizione del sesso sarà facoltativa e nell’atto di nascita, ove fosse “indeterminato”, se ne potrà omettere la precisazione e lasciar vuota la casella. Accanto ai classici “m” o “f” potrà eventualmente figurare una “x” per indicare il genere “intersessuale”.
Lo prevede una legge varata dal governo tedesco a maggio, che entrerà in vigore il primo novembre e che fa della Germania il primo paese europeo a decidere un tale cambio paradigmatico. Finora l’Australia era il solo paese al mondo ad avere introdotto una normativa del genere.
La legge è passata in sordina e a richiamarvi l’attenzione è stata la Suddeutsche Zeitung (SZ) in un articolo venerdì, ripreso ora dal settimanale Focus, che ne sottolinea la portata storica per la società. È una «rivoluzione giuridica», finora la legge parlava «solo di uomini e donne, e basta»: ora, scrive, «c’è anche un “sesso indeterminato”, la cosa potrebbe creare dei problemi in alcune situazioni».
A richiamare l’attenzione del quotidiano è stato un articolo pubblicato della Rivista per il diritto di Famiglia (FamRZ) che parla della nuova legge e della nuova figura del «sesso indeterminato». L’individuo “intersessuale”, classificato così alla nascita, potrà successivamente decidere se registrarsi come “m” o “f”, oppure anche rimanere tutta la vita senza una specificazione del sesso. I giuristi parlano di una nuova figura, «uno status specifico»: non dicono «terzo genere» ma di fatto, scrive il quotidiano liberal di Monaco, «di questo si tratta». Fin qui tutto bene ma i problemi cominciano con i documenti: passaporti, carte di identità, visti, ecc. che non prevedono altri codici oltre a “f” e “m”. La FamRZ propone di introdurre per i documenti personali la “x”, da affiancare al sesso maschile e al femminile, per indicare il genere “intersessuale”.
Con la nuova legge il legislatore tedesco ha reagito a una sentenza della Corte costituzionale che ha riconosciuto come espressione dei diritti della personalità la distinzione fra il sesso «percepito e vissuto». Il nuovo diritto, precisa la SZ, riguarda la «intersessualità», diversa dalla «transessualità». I transessuali sono persone con un sesso definito, maschi o femmine, che si sentono pero´ appartenere all’altro sesso e come tali voglio essere riconosciute. Gli intersessuali sono invece persone che non hanno precise connotazioni fisiche sessuali e sono comunemente definiti “ermafroditi”.
Citando l’esperto Wolf Sieberichs, la SZ scrive che con la nuova legge potrebbero però insorgere problemi di vario genere: ad esempio per le unioni dello stesso sesso, previste appunto solo per persone dello stesso sesso: che significa questo?, si domanda. Che le persone con sesso indeterminato potranno stringere un’unione solo con persone di genere altrettanto indeterminato? Tutti aspetti questi che toccherà al Parlamento o alla Corte costituzionale chiarire: è necessaria una «ampia riforma», ha annunciato al giornale il ministro della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, del partito liberale (Fdp). Ma non finisce qui: la rivoluzione giuridica porterebbe con sé anche un rivoluzionamento semantico del linguaggio. «La dualita’ linguistica della nostra società è finita», d’ora innanzi si può rinunciare – propone Siebrichs – ai titoli di genere: in una lettera o un certificato non bisogna per forza indicare prima del nome “Signore” o “Signora”, se ne potrebbe benissimo fare a meno se l’interessato è d’accordo.
Fonte: La Stampa