27/03/2013

Matrimoni gay e berretti frigi. Parigi chiama Roma

Hollande non cede. Ma adesso ha paura. Adesso che per la seconda volta in pochi mesi – la prima marea umana anti matrimonio gay è del 13 gennaio – la Frigide Barjot, la portavoce anti mariage gay ha portato a Parigi domenica 24 marzo a sfilare per i Campi Elisi, un milione e quattrocentomila francesi. Sì, un milione e quattrocentomila. Quattrocentomila in più rispetto al 13 contro una legge che, se approvata, legalizzerà il matrimonio e l’adozione per le coppie omosessuali.  Una legge che verrà discussa in Senato ad aprile. Eccezionale, emozionante. Centinaia di migliaia di persone che, una volta avrebbero fatto cadere governi, primi ministri, monarchie, dittature come quella che imperversa nella nostra cara Europa. La dittatura del relativismo, del gender, la congiura contro la vita e famiglia naturale. Hollande, domenica, da buon dittatore laicista relativista e gauchista lo sa. Non cede e domenica ha schierato la polizia contro – scrivono i giornali asserviti –  alcune frange formate da integralisti cattolici. A dimostrazione che Hollande, ma non solo lui, adesso hanno paura. Paura della marea umana del popolo della vita. Non solo francese. Dietro alla grande manifestazione dei campi Elisi domenica certo c’erano i nostri cugini sani: quelle famiglie e coppie normali, come normali e naturali sono i loro figli– ma che tristezza dover aggettivare l’evidenza – che assieme a quelle giovinette e tante che hanno sfilato con cappelli frigi in testa – che sberleffo simbolico per la Patria dei sanculotti veder indossare uno degli emblemi più cari ai giacobini rivoluzionari –  dietro dicevo a quel contrappasso di cappelli frigi si agita e muore il fallimento delle politiche anti-umane. D’altra parte quale Liberté si può invocare, quale  Egalité e quale Fraternité può ancora sostenersi e invocare se qualora la legge della ministra laicista e femminista convinta Christiane Taubira, venisse approvata ? Che questa legge è tutto tranne che libera, eguale e fraterna tesa solo a distruggere in nome del gender la bellezza del creato e l’ordine naturale delle cose. Replica la Taubira al Figaro che il Mariage pour Tous  sarà legge entro quest’estate. Sarà. Vedremo. Noi non lo crediamo perché sicuri che a Roma il 13 maggio, in favore della vita e della famiglia sfileranno ben più di quindicimila pro-life. Una grande e terza marea umana prolife si sta già formando. A buon intenditor.

di Antonello Cavallotto

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