I matrimoni gay contratti all’estero saranno riconosciuti dal Comune di Ancona.
La città dorica dovrà predisporre tutte le procedure in modo da avere un registro dei matrimoni omosessuali all’Ufficio Anagrafe.
Il consiglio comunale del 20 luglio, infatti, ha votato favorevolmente (10 contro 9) la mozione del gruppo Sinistra Ecologia e Libertà, in cui si è chiesto al sindaco di emanare un’apposita direttiva affinché il Servizio anagrafe provveda a trascrivere nell’archivio gli atti attestanti la celebrazione di matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso.
Il Pd si è spaccato e lo stesso primo cittadino, Valeria Mancinelli, ha preferito astenersi, pur dicendosi favorevole ai matrimoni gay. L’astensione è stata motivata spiegando che il tema in questione non era nel programma di governo.
Il partito di maggioranza, ovvero il Pd, ha lasciato libertà di coscienza. Alcuni consiglieri si sono opposti alla mozione solo perché si è utilizzato il termine “matrimonio”. Altri invece hanno dato il loro consenso in nome dell’amore e della lotta ai pregiudizi (i soliti argomenti triti e ritriti).
Il dato rilevante, però, è che quasi tutti ormai si dicono favorevoli alla regolamentazione delle unioni civili. È dunque questo il campo di battaglia in cui bisogna scendere, spiegando la pericolosità di simili patti di convivenza, etero od omosessuali che siano (vedi qui).
Il voto di Ancona è un atto politico che di fatto mira a riconoscere la parità delle nozze gay. Tuttavia, così come accaduto già a Roma, Milano ed in altri comuni, in pratica è una decisione priva di effetti civili, poiché manca una legge statale in materia. Si tratta piuttosto di un atto puramente ideologico e propagandistico.
In un capoluogo in cui la tassazione comunale è tra le più alte in Italia, invece di introdurre un quoziente familiare con sgravi fiscali per le famiglie con figli a carico e di incentivare la natalità degli abitanti italiani, si preferisce essere “alla moda e al passo coi tempi” votando una mozione inutile quanto dannosa dal punto di vista culturale e antropologico.
Ma l’importante, come si sa, è dirsi a favore dei gay e operare in tal senso. Altrimenti si diventa retrogradi, bigotti, fascisti e omofobi.
Ad ogni modo, attendiamo il giorno in cui il consiglio comunale si preoccuperà di risolvere i problemi veri dei cittadini anconetani.
Redazione
Fonte: Ancona Today
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’