Amnesty getta la maschera? Ma forse non era neanche tanto mascherata, perché è da tempo che si è schierata a favore del matrimonio gay e su posizioni apertamente omosessualiste.
Ne abbiamo parlato anche sulla nostra Rivista.
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, può andare a vedere proprio sul suo sito, dove raccoglie le firme per una petizione contro la nostra “radicata cultura discriminatoria” e gli “abusi nei confronti delle persone Lgbti”.
“38 associazioni chiedono al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, di garantire che sia eliminata ogni forma di discriminazione nella legislazione italiana sul matrimonio civile, aprendolo anche alle coppie dello stesso sesso, riconoscendo i matrimoni e le unioni celebrate all’estero e assicurando pari diritti ai figli delle persone dello stesso sesso” (cioè ai “bambini sintetici” comprati al mercato delle schiave che vendono il loro utero per pochi spiccioli).
Tra queste 38, che vanno da Arcigay a Rete Lenford, tutte apertamente omosessualiste, c’è anche Amnesty: Arcigay, Arcilesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia, Gaynet, Rete Lenford, Polis Aperta, Rete Genitori Rainbow, Edge Articolo 29, Lista Lesbica Italiana, Anddos, Condividilove, Gaycs, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli – Roma, Gay Center – Roma, La Fenice Gay – Roma, I Mondi Diversi – Roma, Love Out Law – Milano, Coord. Torino Pride – Torino, Circolo Tondelli – Bassano del Grappa, Delos – Vicenza, Anteròs – Padova, Esedomani – Terni, Ireos – Firenze, Azione Gay e Lesbica – Firenze, Comitato Gay e Lesbiche – Prato, Arc – Cagliari, Arci, Cgil Nuovi Diritti, UIL Campania, Uaar, Amnesty International, Uisp, Cild.
Redazione