Il matrimonio gay dilaga. Non sul piano reale, dato che le unioni civili celebrate in Italia dall’approvazione della legge Cirinnà sono un numero risibile, ma sul piano commerciale.
L’ultima marca a cedere alla dittatura LGBT è l’azienda bolzanina di oggetti in ceramica Thun. Si apprende infatti che la collezione di bomboniere per il 2018 è “arricchita” dalle statuine “coppia sposi lei + lei” e “coppia sposi lui + lui”, con tanto di cuore in mano a celebrare il “Love is love”.
«Abbiamo raccolto una esigenza del mercato», dice l’ad di Thun Paolo Denti al quotidiano Alto Adige. Poi, dove sia questa millantata “esigenza”, non è dato di sapere. Anche perché, a conti fatti, se anche la Thun riuscirà a vendere qualche bomboniera per un “matrimonio gay”, saranno di certo di più quelle che non venderà. Perché tanti clienti faranno un passo indietro, stufi delle ditte che si appiattiscono al diktat del politicamente corretto LGBT.
Ad ogni modo, qualsiasi cosa venga detta, commercializzata e legalizzata, il matrimonio rimane solo ed esclusivamente quello tra un uomo e una donna. Va ben oltre lo sfarfallio nello stomaco e l’innamoramento dei primi tempi: l’amore per sempre è una scelta per veri uomini e per vere donne, non un gioco.
Teresa Moro
Fonte foto in evidenza: L’Adige
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto