24/07/2015

Matrimonio gay e CEDU: le associazioni escluse protestano

Diverse organizzazioni non governative russe ed ucraine hanno espresso preoccupazione e delusione circa la recente sentenza della CEDU sul caso Oliari e altri contro l’Italia (che da noi è stata letta impropriamente come un obbligo a legalizzare il matrimonio gay).

Le associazioni internazionali in questione lamentano di essere state escluse dal contraddittorio e criticano l’interpretazione quanto mai soggettiva e ideologica del concetto di “diritti umani” da parte della CEDU.

E’ a firma di Pavel Parfentev, Direttore Affari Legali, della Family and Demography Foundation, la lettera di vibrata protesta.

I rappresentanti di queste ONG avevano chiesto di poter presentare le proprie osservazioni con una lettera del 23 febbraio 2014, conformemente all’articolo 34 della Convenzione e all’articolo 44 del Regolamento della Corte.

Tuttavia, la Corte non ha mai più risposto e ha deciso senza ascoltarli: gli scriventi non sono stati messi in grado concretamente di presentare le loro tesi.

Probabilmente non hanno funzionato i mezzi di comunicazione (telefono, fax, e mail), ma in ogni caso il risultato è deludente, deplorevole e preoccupante.

La Corte dovrebbe prendere in considerazione l’impatto che la sentenze eticamente orientate hanno sulla situazione legale e sociale degli Stati contraenti, soprattutto in una materia sensibile e delicata come quella della vita familiare.

I cittadini e i loro rappresentanti hanno il diritto di essere ascoltati, come vuole lo spirito della vera democrazia e come richiedono i fondamenti stessi della giustizia.

A maggior ragione andrebbero ascoltati quando esprimono preoccupazioni esplicite e gravi sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, credendo – e non senza buone ragioni – che mancano di equità e imparzialità, deviano dai principi fondamentali della Convenzione e dalla tutela dei genuini diritti umani; piuttosto sembrano decisioni caratterizzate da una polarizzazione ideologica forte che mettono in pericolo la sostenibilità del sistema stesso di protezione dei diritti umani a livello europeo e internazionale.

Bludental

Si prende ad esempio non solo la sentenza Oliari che attiene alla morale della famiglia, ma anche la sentenza sul caso Lambert che calpesta palesemente il diritto alla vita, che è il più fondamentale dei diritti. E su queste critiche concordano anche alcuni dei giudici della stessa CEDU, che hanno richiamato la coscienza e le sue norme e hanno stigmatizzato le decisioni prese a prescindere da esse.

Redazione

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