Il Movimento per l’Infanzia giustamente protesta contro il disegno di legge Cirinnà, che vuole legalizzare il matrimonio gay.
La Commissione che lo sta studiando ha audito alcune associazioni, ma solo alcune ed ha ignorato le associazioni che difendono i diritti dei bambini. Quindi il Movimento invia al Presidente Nitto Palma e alla Commissione Giustizia del Senato questa lettera aperta, che sottoscriviamo volentieri.
Pregiatissimi Presidente Sen. PALMA e Referenti Segreteria della Commissione Giustizia,
Il Movimento per l’Infanzia,
– sollecitato da cittadini che hanno espresso preoccupazione per il ciclo di audizioni in materia di regolamentazione delle unioni civili omosessuali e delle coppie di fatto,
– venuto a conoscenza che l’argomento interessa direttamente i bambini specialmente nella previsione che il documento attestante lo stato dell’unione civile tra persone dello stesso sesso debba contenere i dati anagrafici di eventuali figli minori dell’unione […] nonché dei figli di ciascuna delle parti dell’unione civile (in art. 1, comma 4 del ddl proposto testo unificato, alla data del 2 luglio 2014),
– rilevato come fosse inizialmente previsto un periodo di audizioni estremamente esiguo, da tenersi nell’arco di meno di dieci giorni, come si evince anche da pubblicazione nel sito della Relatrice Sen. Monica Cirinnà,
si rende promotore e capofila nella richiesta di un necessario supplemento istruttorio di audizione presso codesta Loro sede.
Motiviamo questa nostra richiesta alla luce di una fase di audizioni le cui dinamiche e i tempi totali previsti non hanno assicurato una partecipazione delle associazioni che specificamente e professionalmente da anni sono impegnate nel contrasto all’adultocentrismo e a sensibilizzare la società ad assumere il punto di vita del bambino.
Rimarcando che l’articolo 3, comma 1, della Convenzione O.N.U. sui diritti del fanciullo del 1989 (recepita dal Legislatore italiano con Legge n. 176/1991) dichiara che:
“In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degl iorgani legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente”,
riteniamo che l’esclusione del Movimento per l’Infanzia o delle altre realtà, movimenti, associazioni che promuovono i diritti dei bambini e che svolgono la funzione di coscienza attiva e critica di una società ancora adultocentrica rappresenti un inaccettabile impoverimento della dialettica e del confronto che precede la redazione definitiva di una proposta di legge.
Chiediamo quindi al Presidente e ai membri della Commissione Giustizia di assumere, attraverso un supplemento di audizioni, il punto di vista del bambino, estendendo l’audizione a rappresentanti del Movimento per l’infanzia e delle altre associazioni che promuovono i diritti dei bambini.
Promuoviamo pertanto un coordinamento nazionale “child audition” cui aderiscono in tale proposito altre formazioni sociali che si aggiungeranno sottoscrivendo questo appello, che saranno comprese in un apposito elenco che verrà aggiornato.
Con le sentite cordialità ed augurio di buon lavoro nel Loro importante operato,
Il Presidente pro-tempore del Coordinamento
Girolamo Andrea Coffari
Presidente del Movimento per l’Infanzia – [email protected]