Il popolo del Messico è contrario al matrimonio gay e protesta contro la recente sentenza della Corte Suprema, in difesa della famiglia naturale.
Decine di migliaia di persone hanno invaso le più grandi strade messicane il 25 luglio sotto lo slogan “Il Messico è unito per i bambini”, per chiedere al governo di rispettare la Costituzione dello Stato che definisce matrimonio l’unione di un uomo e di una donna, dopo la recente approvazione del matrimonio gay da parte della Corte Suprema, contro la quale si era scagliato duramente anche il Cardinale Sandoval.
“Non siamo contro nessuno, siamo contro questa imposizione della Corte Suprema” ha detto Sofia Miranda, una degli organizzatori, in una lettera aperta ai media nella quale espone i motivi della manifestazione. “La Corte apre così la porta all’ideologia gender e destabilizzerà la nostra società danneggiando i nostri bambini. Questo è quello che non vogliamo”.
I manifestanti chiedono anche che i diritti dei genitori vengano riconosciuti, visto che il Congresso sta cercando di far passare una legge che potrebbe garantire l’accesso ai contraccettivi da parte dei minori senza il consenso da parte di genitori.
La legge sostiene inoltre che tutti i bambini hanno il “diritto all’intimità” e non dovrebbero essere discriminati in base alle loro scelte sessuali, dunque serve un’educazione improntata all’apertura all’omosessualità.
“Chiediamo il diritto di educare noi i nostri figli” dice Adriana Ojeda, capo del movimento Si Es Mi Hijo Yo Lo Educo (se è mio figlio lo educo io) in un intervista a LifeSiteNews. “Il Messico ha siglato molti trattati internazionali che ci garantiscono questo diritto. La nuova legge lo viola” prosegue.
Lo Stato del Sinaloa, uno dei 31 Stati federali del Messico, da dove viene Ojeda, è uno dei 7 Stati che ancora non ha approvato la legge. Questi Stati chiedono modifiche in alcune parti dell’articolo al fine di garantire i diritti dei genitori, termina Ojeda.
La marcia, come detto, ha avuto luogo il 25 luglio nelle maggiori città messicane come Monterrey, Guadalajara, Culicàn, Los Mochis, Aguascalientes, Ciudad Juàrez ed altre. Guadalajara ha riunito la maggioranza di partecipanti. Gli organizzatori hanno riportato la presenza di oltre 80.000 partecipanti, mentre alcuni media, sfacciatamente, ne dichiarano solo 3.000.
Gabriela Dominguez, dalla marcia di Guadalajara dice: “Stanno riducendo i diritti che abbiamo come famiglia. Voglio l’opportunità di crescere i miei figli secondo quello che penso e quello che voglio per il loro futuro”.
Molte altre città manifesteranno per la stessa causa il 15 agosto.
Nel popolo messicano scorre ancora il sangue dei Cristeros...
L.T.
FONTE: LifeSiteNews
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’