Ieri, in 98 città, le associazioni LGBT sono scese in piazza per chiedere l’introduzione del “matrimonio” gay.
“Svegliati Italia” è stato il nome della manifestazione con cui si è voluto dare un segnale al Governo affinché non retroceda in tema di unioni civili e stepchild adoption.
Oltre ai soliti slogan, è superfluo evidenziare che tutti i media hanno dato ampio risalto all’evento, mettendo invece in secondo piano le affollatissime veglie delle Sentinelle in piedi che si tengono in questo fine settimana sempre in tutta Italia.
Quanto alla manifestazione dei gruppi omosessuali, Arcigay ha dichiarato alla stampa che vi hanno preso parte 1 milione di persone. Sarebbe stato dunque un successo clamoroso, segno della volontà di cambiamento del popolo italiano, pronto a concedere figli alle coppie dello stesso sesso felicemente sposate. Nonostante giornali e tv abbiano fatto da grancassa al tutto, i dati reali restituiscono un quadro diverso e ci aiutano ad arrivare a ben altre conclusioni.
Certo, diranno che quanti contestano le cifre dell’Arcigay sono omofobi e razzisti. Ma sappiamo bene che l’insulto è l’unica arma disponibile quando non si hanno argomenti. E poi, viste pure le esperienze passate, quanto scommettiamo che metteranno in dubbio il numero di partecipanti al Family day del 30 gennaio?
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Arcigay e chi la appoggia mente sapendo di mentire. Infatti, come nota Giuliano Guzzo, «ieri i sostenitori delle unioni civili hanno riempito 98 piazze (7 erano all’estero, e sarebbe bello vedere con che oceaniche adesioni). Ora, la piazza più gremita pare fosse quella di Torino con 7.000 presenze (a Milano i partecipanti erano 5.000). Questo significa che, anche nell’ipotesi fantascientifica che tutte le 98 piazze fossero piene come la più piena – ma siamo, ripeto, nella pura fantascienza -, al milione di sveglie mancherebbero comunque oltre 300.000 partecipanti che nessuno può aver visto da nessuna parte».
Pertanto, secondo i calcoli più benevoli, ieri a manifestare per le unioni civili non erano nemmeno in 100mila. Insomma, possono far suonare le sveglie quanto vogliono, ma la matematica non è un’opinione. D’altra parte, è noto l’incredibile insuccesso che finora hanno avuto i registri per le coppie di fatto istituiti da vari comuni italiani. Ed è ben noto che i “figli” di coppie gay (le virgolette sono necessarie. Oppure più correttamente bisognerebbe dire : “i bambini che vivono con coppie gay”, che sono figli solo di uno dei due conviventi) nel nostro Paese sono solo 529 (dati Istat).
Chi sostiene il contrario, gonfiando i numeri, lo fa evidentemente per scopi politici e ideologici. Ma non certo per aiutare le persone con tendenze omosessuali. L’Arcigay – lo ripetiamo con forza e non ci stancheremo mai di gridarlo a gran voce – persegue solo e soltanto i propri interessi, sfruttando il dolore e il disagio di tanti, che vengono così subdolamente ingannati e traditi. Lo stesso vale per altre associazioni affini.
Associazioni talmente democratiche e tolleranti da insultare, deridere e disturbare le pacifiche e silenziose manifestazioni delle Sentinelli in Piedi, che non vogliono discriminare nessuno, ma semplicemente ricordare cosa dice la natura, ovvero la realtà delle cose.
Nonostante tutto, però, la causa della famiglia vincerà. Sabato prossimo sarà solo l’inizio.
Redazione