L’approvazione della legge Cirinnà, che introduce nel nostro ordinamento il matrimonio gay, l’adozione gay e spiana la strada alla legalizzazione dell’utero in affitto, non è stata così facile e veloce come molti speravano.
Dobbiamo dare atto a quel manipolo di senatori valorosi, come Giovanardi, Malan, Gasparri, e pochi altri: la loro opposizione ha giocato un ruolo fondamentale per creare spaccature ed incertezze anche all’interno della maggioranza.
Merito anche di tutti noi, della società civile, che li ha sostenuti, anche concretamente: noi di ProVita, ad esempio abbiamo inviato suggerimenti per decine e decine di emendamenti ostruzionistici.
Ma come aveva detto l’on. Roccella, e noi avevamo riportato ai nostri lettori, la calma e la rassegnazione di fronte all’ennesimo rinvio del ddl a data da destinarsi è solo apparente.
Apprendiamo, infatti, da fonte sicura, che è in corso il tentativo di mettere in calendario per l’Aula del Senato il 14 ottobre il disegno di legge Cirinnà, senza relatore e con il 75% degli emendamenti ancora da discutere in commissione.
Questa forzatura la dice lunga sulla considerazione che hanno lorsignori delle istituzioni democratiche, del confronto civile e del rispetto delle regole.
Viene motivata da una supposta inerzia della Commissione Giustizia, che rallenterebbe l’approvazione del provvedimento, di cui qualcuno del Governo aveva incautamente annunciato l’approvazione per la primavera, poi a luglio poi ad ottobre ecc.
Per dimostrare quanto false e pretestuose siano queste affermazioni, potete leggere qui sotto la scheda riassuntiva dell’esame del ddl 14 e connessi (Cirinnà) a partire dal 26 marzo del 2015, data di adozione del testo unificato proposto dalla relatrice.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI
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