Il matrimonio gay non interessa neanche ai gay.
Guardate cosa sta accadendo a Bologna. Il sindaco Merola nel luglio del 2014 istituì il registro delle coppie omosessuali “sposate all’estero”.
Dal luglio 2014 a oggi le coppie che hanno chiesto la trascrizione in tale registro sono meno di dieci.
Sempre a Bologna le coppie omosessuali con figli al nido o all’asilo potevano tramite autocertificazione del proprio status omogenitoriale ottenere alcuni benefici (autorizzare gite, ritirare i figli a scuola e parlare con i maestri, come fossero un padre e una madre normali).
Solo sei coppie si sono avvalse di questa possibilità.
Imbarazzante per la giunta comunale.
La cosa si spiega perché gli omosessuali sono meno dell’1% della popolazione. Tra di loro quelli che fanno coppia fissa sono ancor meno. Tra questi quelli che aspirano al matrimonio sono ancora di meno. Ancor meno tra questi ultimi, sono quelli che vogliono dei figli.
Dei riscontri analoghi possiamo fare in quei Paesi dove il matrimonio gay è legale da tempo, tipo il Regno Unito e gli altri Paresi del Nord Europa.
Conclude La Nuova Bussola Quotidiana: Alle coppie omo interessa la propria sfera privata perchè il baricentro del loro rapporto si incardina su una relazione meramente erotica-sentimentale. Da qui il disinteresse per la sfera pubblica. Tanto è vero che solo un manipolo di ideologi – sempre i soliti – scende in piazza a manifestare o a chiedere firme per petizioni varie. L’omosessualità è dunque per pochi e vuole essere vissuta nel privato.
Redazione