02/01/2016

Matrimonio gay – Pronto il referendum popolare

Il cosiddetto matrimonio gay e la liberalizzazione dell’aberrante pratica dell’utero in affitto sembrano essere le priorità di Renzi&Co per il 2016, che dovrebbe essere “l’anno dei valori“, anche se francamente è difficile capire quali essi siano.

E’ il vecchio che ritorna: anno nuovo, questioni vecchie. Come scrivevamo già a inizio ottobre, pensare che il Ddl della senatrice Monica Cirinnà sarebbe stato archiviato in via definitiva era pura utopia. Il disegno di legge arriverà in Senato martedì 26 gennaio.

In proposito cominciano già i primi malumori, anche in seno alla politica. A pronunciarsi in maniera provocante è stato, per esempio, l’ex Ministro Maurizio Sacconi, senatore di Ap (Ncd-Udc) e presidente della commissione Lavoro di palazzo Madama, che in un’intervista rilasciata a Ettore Maria Colombo per Quotidiano.net ha affermato: “Siamo pronti a raccogliere le firme per un referendum contro la legge Cirinnà sulle unioni civili, se venisse approvata, e a manifestare in un nuovo Family Day in difesa dei valori della famiglia tradizionale. Una maggioranza Pd-M5S creerebbe una nuova Costituzione di fatto non in sintonia con il Paese”.

Il quadro che si prospetta non è roseo e porterà a una divisione netta. Prosegue infatti Sacconi: “[...] il ddl Cirinnà non è emendabile: di fatto descrive un matrimonio, crea i presupposti per l’estensione della genitorialità alle coppie omosessuali e fornisce un incentivo a chi vuole praticare l’utero in affitto. Porremo pregiudiziali di costituzionalità e chiederemo che il dibattito ritorni in commissione. Nel primo caso sanciremmo un comun denominatore e nel secondo caso una lacerazione, della Nazione prima ancora che del Parlamento“.

Per questo il senatore fa un appello a Renzi: “Proprio perché divisivo della nazione prima che del Palazzo, il ddl Cirinnà sarebbe la classica palla di neve che si fa valanga travolgendo tutto. Ecco perché faccio un appello a Renzi e mi rivolgo al suo naso popolare: stia attento al ‘luogocomunismo’ di elite minoritarie e ideologiche che vogliono imporre una rivoluzione antropologica stravolgendo i concetti tradizionali di famiglia, genitorialità, procreazione. Sarebbe una scelta perdente perché la larga maggioranza degli italiani vuole riconoscere diritti ai conviventi, ma non vuole equipararli al matrimonio uomo-donna né riconoscere la genitorialità omosessuale“.

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Il popolo italiano non starà a guardare la pallina scivolare inesorabilmente su questo piano inclinato che porta verso il baratro. E se in questo inverno atipico non è possibile pensare a una valanga di neve che blocchi questi disegni che vanno contro l’uomo e contro la famiglia e induca alla riflessione, è però dato di realtà affermare che, prima che certe leggi passino, tanti cittadini si alzeranno in piedi. Noi per primi.

#BuonAnno a te @matteorenzi.

Redazione

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