A Santo Stefano, il clima natalizio è stato considerato ideale dalla RAI 3, in collaborazione con la Panama Film, per fare propaganda al “matrimonio” gay (che ancora tecnicamente si chiama “unione civile”).
Gli spettatori hanno potuto così seguire le vicende immediatamente antecedenti il “matrimonio” di due omosessuali maschi e di due lesbiche. Queste ultime hanno coinvolto anche una ragazzina adolescente figlia di un antecedente rapporto eterosessuale di una delle due “spose”, che non ha fatto altro che ripetere quant’è bello avere due mamme.
Non ci stupisce che il regime faccia propaganda ideologica con i soldi dei contribuenti. Non ci stupirebbe se la RAI – che è la TV di Stato, cioè di regime, ignorasse qualsiasi tipo di protesta. Ma finché ci è possibile mandiamola, una e-mail, ai Lorsignori...
Ecco gli indirizzi: [email protected] – [email protected] – [email protected] – [email protected] – [email protected]
Come contribuenti manifestiamo il nostro disappunto per la trasmissione #Statocivile di Daria Bignardi, in onda su RAI tre, in prima serata, da ieri per 5 giorni consecutivi.
Secondo l’Istat a fronte di 14 milioni di famiglie vere (naturali) esistono poche centinaia di coppie omosessuali che hanno scimmiottato il matrimonio. Una TV pubblica che dà spazio a una tematica tanto marginale quanto estremamente ideologica ha un solo scopo: fare propaganda.
Un servizio pubblico dovrebbe essere improntato al pluralismo: dove sono le tante voci degli omosessuali radicalmente contrari al “matrimonio” e all’adozione da parte di persone dello stesso sesso? Dove sono i figli adulti, cresciuti con coppie gay o lesbiche che hanno testimoniato disagio e malessere psichico?
La ragazzina coinvolta nello spettacolo di ieri sera a un certo punto dice che “due mamme” è anche meglio di una mamma e un papà, perché “siamo tutte uguali e c’è più confidenza...”. Siamo certi che per i ragazzini sia così sano e giusto essere allevati da persone “tutte uguali”?
Per tutto lo show non si fa altro che ripetere che è tutto “normale” e che tutti sono “normali”. Ma la contraddizione in termini è evidente e stridente: NON sono normali. Per loro stessa ammissione, per le storie che hanno raccontato...
La trasmissione di RAI 3 è un esempio di indottrinamento di massa, strumento non della democrazia, ma delle dittature.
La Panama Film è di Francesco Siciliano, figlio dell’ex presidente della Rai e esponente del PD: quanto è costata la serie dei 5 documentari? (Adinolfi sospetta che sia costato il triplo di programmi analoghi). Perché non si spiega anche quel che resta della normativa sul matrimonio (vero) che la legge Cirinnà non ha potuto formalmente nominare in quanto sarebbe stata in contrasto con la Costituzione (art.29)?
Nei giorni delle festività natalizie il “servizio pubblico” della RAI ha offeso in maniera provocatoria radici e sentimenti del popolo italiano per compiacere una piccola lobby di potenti e di amici degli amici.
Ce ne ricorderemo. Anche di questo. Ce ne ricorderemo.
Redazione