Il matrimonio gay non è previsto dalla legge italiana (ancora).
Tra le regole fondamentali dello Stato di Diritto, che è pregiudiziale rispetto alla democrazia, c’è la separazione dei poteri: l’esecutivo deve sottostare alle leggi fatte dal Parlamento.
I Sindaci hanno potere esecutivo. Devono ubbidire alla legge esattamente come ciascuno di noi. Invece per pura ideologia (e demagogia) registrano i matrimoni gay, anche se per legge non potrebbero: una sorta di colpo di Stato.
Il Ministro dell’Interno (aldilà del fatto che sia Alfano, piuttosto che chiunque altro) ha fatto il “minimo sindacale” del suo dovere richiamandoli all’ordine: si è scatenato il battage mediatico ed è stato aggredito in modo inverecondo.
Questa situazione costringe tutte le persone ragionevoli a dare la propria solidarietà e sostegno (twitter, mail e quant’altro) al Ministro: anche chi politicamente non avesse simpatia per Alfano, si renda conto della gravità della cosa.
Assuntina Morresi, sul suo blog, spiega tutto molto chiaramente.
... Diversi sindaci – a Milano, Bologna, Napoli, Empoli, Udine (ricordo che quello di Udine è Honsell, che ha giocato un ruolo fondamentale per la morte di Eluana Englaro) – si sono ribellati, con un grave atto di disobbedienza alla legge che loro per primi dovrebbero rispettare, e dovrebbero far rispettare.
E’ il momento di un fortissimo e chiaro sostegno ad Alfano, che ha fatto un gesto molto coraggioso, considerando le condizioni politiche, le maggioranze parlamentari, e pure il clima all’interno della Chiesa, che non è quello del Family Day.
Se non c’è adesso sostegno di popolo ad Alfano, tutti diranno che lui non rappresenta nessuno, se non se stesso, e succederà quindi quello che è successo in Spagna con la legge sull’aborto, dove un tentativo coraggioso di tornare indietro rispetto alle posizioni zapateriane è naufragato perché l’aggressione è stata molto più forte del sostegno.
Tutta la nostra solidarietà ad Alfano, quindi, e sostegno PUBBLICO, sui social, in rete, con mail ai giornali, una e-campagna pro-Alfano, ovunque!
Cominciamo con la cosa più semplice: #iostoconAlfano.
Redazione