21/01/2015

Matrimonio gay trascritto in Comune: Pisapia indagato, Marino no

Dopo la trascrizione di matrimonio gay contratto all’estero e l’ordine del Prefetto di cancellare a cui non ha ottemperato, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, è indagato per omissione di atti di ufficio.

“Non l’ho mai detto finora ma è così, per non aver ottemperato alla richiesta del prefetto di cancellare le trascrizioni dei matrimoni che io ritengo invece formalmente di dover fare, al di là di come la penso», ha affermato.

«Il prefetto mi chiede nuovamente di annullarle, io non voglio polemizzare con lui, perché è chiaro che sono altri che danno ordini – ha spiegato – Abbiamo un presidente del Consiglio molto bravo nel decidere direttamente, perché non fa una tirata di orecchie al ministro Alfano per fargli ritirare quella circolare blasfema? Non sarebbe utile?».

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Giustamente Il Tempo si chiede: Perché Pisapia è indagato e Marino no? Nonostante la cerimonia in pompa magna nella sala della Protomoteca del Campidoglio, che per l’occasione venne persino chiuso al pubblico. Nel caso romano le trascrizioni delle nozze gay del sindaco Marino sono state annullate d’ufficio dal prefetto Pecoraro, dopo una lunga serie di ammonimenti e resta comunque l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio.

Continua Il Tempo, spiegando come la diffusione dell’ideologia gender nelle scuole di Roma, soprattutto dei bambini più piccoli, sia ormai intollerabile e conclude: Partono all’attacco le associazioni ProVita Onlus, AGe, AGEsc, Movimento per la vita e Giuristi per la vita, che mercoledì presenteranno una petizione «affinché tutti gli studenti possano trovare nella scuola, non ideologie destabilizzanti, ma un ambiente che permetta uno sviluppo sano della personalità, in armonia con le istanze etiche e il ruolo della famiglia che resta la prima responsabile dell’educazione dei figli». Una vicenda delicatissima sulla quale, prima o poi, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di dire, chiaramente, ai genitori di bimbi così piccoli di non poter intervenire sulla loro educazione”.

Redazione

Fonte: Il Tempo.it

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