Domenica 25 ottobre il programma Open Space, in onda su Italia Uno in prima serata, ha dato spazio a un dibattito su quelle che che il gergo politically correct ama definire “unioni civili”, ma che in realtà altro non sono che il matrimonio gay.
Tra gli ospiti del programma – oltre a Roberto Formigoni, Matteo Salvini, Francesca Vecchioni, Michela Marzano, due esponenti de La Manif Pour Tous Italia e altri – anche Giorgio Ponte, professore di religione, scrittore e Sentinella in Piedi con tendenze omosessuali. Interrogato dalla conduttrice Nadia Toffa sulla sua posizione in merito all’apertura alle unione civili per le persone con tendenze omosessuali, Ponte ha affermato: “Io sono per la famiglia... l’unica famiglia che secondo me esiste, che è la famiglia naturale“. Quando gli è stato chiesto di motivare questa sua affermazione, soprattutto alla luce del suo vissuto personale, lo scrittore ha affermato con sicurezza: “Io non mi definisco né gay, né omosessuale. Io sono un uomo che ha tendenze omosessuali. Sono prima di tutto un uomo e non ho nessun diritto in meno rispetto a nessun altro uomo presente qua dentro. Io posso sposarmi con una donna, se volessi. Mi è capitato di innamorarmi di una, di due donne nella mia vita e non mi posso sposare con un uomo, come non lo può fare Formigoni e non lo può fare nessun altro. Io non voglio essere trattato come una razza“.
La conduttrice lo ha quindi incalzato: “Cioè tu con il tuo compagno e con un figlio non sareste una famiglia?“. Ma anche questa volta Ponte non si è scomposto: “Io non farei un figlio con il mio compagno, lo farei con una donna“.
Questo è parlare chiaro ed essere lucidi nell’analisi dell’essere umano. La famiglia è solamente una e i figli nascono solamente dall’unione tra un uomo e una donna. Tutto il resto sono problemi che non esistono, creati ad arte dall'”ufficio complicazioni cause semplici”.
Qui il video con l’intervento di Giorgio Ponte contro il matrimonio gay e per il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI
LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI