12/01/2014

Matrimonio omosex: clamoroso fiasco francese

In Francia “Le Figaro” ha titolato con la parola italiana resa internazionale dal teatro d’opera: “Fiasco!”. Il primo ‘Salon Du Mariage Pour Tous’, cioè la grande fiera per i matrimoni omosessuali introdotti di recente dal governo di Hollande, ha avuto solo centocinquanta visitatori e, a quanto sembra, solo due di questi hanno comprato qualcosa.

Il noto scrittore Rino Cammilleri riferisce sulla Nuova Bussola Quotidiana che l’Eden Day, l’agenzia organizzatrice del Salon, ha parlato apertamente di catastrofe, sotto la pressione dagli espositori. Inviperiti per le forti spese di partecipazione cui non ha corrisposto nessun introito, costoro intendono fare causa sperando in un risarcimento.

Nel tentativo patetico di mascherare il disinteresse totale per un evento che avrebbe dovuto incontrare una presunta forte esigenza di libertà civile, è stata reclutata una ventina di giovani come comparse durante la giornata d’apertura, tanto perché il vuoto assoluto non trasparisse dalle riprese televisive.

Scrive Cammilleri: “La Francia ha una popolazione numericamente simile all’Italia, Parigi è una megalopoli di molti milioni di abitanti. Infine, data la rinomanza della moda francese (non solo abiti ma anche gioielli, accessori e profumi), i sessanta standisti che hanno sborsato parecchio denaro per partecipare all’esposizione sicuramente si aspettavano un’accorr’uomo anche dall’estero”.

Che il matrimonio omosessuale sia in realtà soltanto un modo di favorire una mentalità contraria alla famiglia fondata sull’unione stabile d’un uomo e d’una donna, il senso comune l’ha già fatto capire da tempo a tutti coloro che non hanno il cervello annebbiato da ideologie rovinose per la società. Far tanto baccano per poter dare ai rapporti omosessuali un’etichetta di matrimonio, che ben pochi poi deciderebbero d’appiccicarsi effettivamente, ha l’unico scopo di svilire il concetto tradizionale di famiglia, aborrito da chi ha in odio le stesse radici cristiane della civiltà d’occidente.

Questo i nostri media non ce lo dicono, anzi cercano in tutti i modi di nascondere ciò che potrebbe metterci sull’avviso, come appunto il fiasco del Salon parigino. Passiamo dunque noi la parola, ricordandoci di cosa successe all’impero romano: non furono i barbari a distruggerlo; i barbari raccolsero solamente le spoglie del suo sfacelo morale. Così la nostra civiltà, autodistruggendosi, rischia d’esser soppiantata dalle ondate migratorie. Al contrario di noi, i musulmani che arrivano numerosi sul nostro territorio restano per lo più attaccati con tenacia alle loro tradizioni. Queste possono essere, in qualche caso, assai più primitive e rozze delle nostre, le quali però non si ergono a contrastarle. Il relativismo dei costumi, che certi “venerati maestri” vogliono imporre all’occidente (la mentalità omosessualista ne è un esempio importante), lascia la strada aperta all’invasione culturale, che trova un vuoto sempre più facile da riempire.

Gianni Fochi

Fonte: Qelsi

 

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