Parliamo oggi di un tema molto attuale: il matrimonio. E lo facciamo sotto una prospettiva di speranza.
Ricominciare ad amarsi dopo un tradimento e la separazione è possibile? Stando ai numeri forniti dall’Istat nel 2014, la risposta più plausibile parrebbe essere negativa. Nel 2012, infatti, nel Bel Paese le separazioni e i divorzi sono stati rispettivamente 88.288 e 51.319, mentre sono stati solamente 194.057 i matrimoni celebrati nel corso del 2013. Eppure, se si incontrano le occasioni giuste, la realtà dimostra che tante coppie distrutte dai litigi e dalle incomprensioni possono riconciliarsi e riprendere il loro cammino coniugale.
Una splendente testimonianza di rinascita nel matrimonio è, per esempio, quella di Anna Maria e Luca, recentemente ospiti di Michele Sciancalepore a “Nel cuore dei giorni” di TV2000.
Anna Maria e Luca si conoscono e innamorano nel 1984. Si sposano e, a detta di Luca, l’inizio della vita coniugale è un “paradiso”. Tutto però cambia con l’arrivo dei tre figli: il tempo per stare assieme come coppia diminuisce, la quotidianità si fa sempre più pressante, marito e moglie cominciano a suddividersi i ruoli e il dialogo viene meno.
Anna Maria e Luca cominciano a non confidarsi più, convinti che l’altro non possa capire. E così le loro vite piano piano si separano, anche se – per il momento – continuano a vivere sotto lo stesso tetto: “Eravamo due scapoli sposati”, sintetizzerà in seguito Luca.
Nel 2004 Anna Maria dice a Luca che non lo ama più e lui percepisce un profondo senso di fallimento: ha la sensazione di aver buttato via vent’anni della sua vita.
I litigi si fanno sempre più frequenti e aspri, e spesso nascono da motivi banali. Finché nel gennaio del 2005, dopo l’ennesimo diverbio, Luca decide di andare via di casa.
Il loro matrimonio sembra essere rimasto schiacciato sotto il peso della quotidianità. Come dice una frase tanto simpatica, quanto veritiera: “Il matrimonio è quella condizioni in cui ci si trova ad affrontare problemi che rimanendo da soli non si avrebbero mai avuto”.
E per Anna Maria e Luca quei problemi sembrano essere troppo grandi: “Occorreva un aiuto ben al di sopra della nostre forze”, dirà Anna Maria. Sennonché, pochi mesi dopo la separazione, decidono di prendere parte a un week-end promosso dalla comunità internazionale “Retrouvaille”, che si rivela “una bomba atomica” nella loro vita coniugale. In questi due giorni, seguiti poi da altri momenti, Anna Maria e Luca riacquistano fiducia nel vedere tante coppie che sono riuscite a risollevarsi e apprendono gli strumenti per ricominciare a parlare. Un dialogo interno alla coppia che deve basarsi essenzialmente sulla comunicazione dei sentimenti che si provano, perché questi costituiscono un ‘terreno neutro’ – dove nessuno dei due può affermare di avere ragione o dire che l’altro ha torto – che apre al rispetto della differenza di cui l’altra persona è portatrice.
Le ferite da curare sono tante, così come tanto è il male che si sono fatti. La mancanza di dialogo nella coppia, il troppo spazio dedicato ai figli, la scarsa consapevolezza del fatto che amare il proprio coniuge è una scelta da rinnovare tutti i giorni e che bisogna lavorare tutta la vita per conoscere a fondo la persona che ci è posta accanto, lo scarso posto – in un’ottica cristiana – lasciato a Dio nel loro matrimonio… sono tutti punti su cui Anna Maria e Luca cominciano a riflettere e confrontarsi. Con il passare del tempo riescono così a riconciliarsi e ricominciano a fidarsi l’uno dell’altro. Ed è proprio allora, dopo un anno e mezzo dall’inizio del percorso, che Luca riesce a confidare ad Anna Maria di averla tradita e lei riesce, dimostrando una grande forza, a perdonarlo.
Ora Anna Maria e Luca sono una coppia convinta e grata del proprio matrimonio, e a beneficiare di questo loro ritorno all’amore sono stati soprattutto i loro tre figli, che avevano sofferto molto i litigi e la separazione.
Ecco quindi che un copione fin troppo comune, di incomprensioni e sofferenze, si è trasformato in un’occasione di rinascita. Un’opportunità che è per tutti.
“L’amore coniugale, che persiste attraverso mille vicissitudini, mi sembra il più bello dei miracoli, benché sia anche il più comune” (François Mauriac, Diario).
Teresa Moro
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