Pino è meccanico, con un matrimonio alle spalle che lo ha reso padre. Vuole cambiare e diventa il transessuale “Beatrice”: ormoni, trucco, calze a rete, unghie finte e laccate, rossetto rosso. Pino poi si innamora di Marianna, la badante rumena dell’anziano padre e decidono di sposarsi.
Marianna sa che Pino è un transessuale –come potrebbe non essersi accorta? – ma decide di divenire sua moglie. Davanti ad un Sindaco di Nemi più che perplesso, si sposano. Lui si presenta in un vestitino da donna di raso rosa, al pari di lei. Ma il matrimonio civile si celebra perché Pino è ancora maschio per l’anagrafe italiana.
La storia di questa coppia transessuale diviene un film, “Fuoristrada”, presentato al Calitri Sponz Film Fest ed alla proiezione è presente anche Don Giuseppe Cestone il quale prende una perentoria decisione.
Benedire la loro unione.
“Qualunque forma di amore” dichiara “se è sincera e pura, ha una unica sorgente, che è Dio. Non ho celebrato il sacramento del matrimonio, ma ho benedetto le loro fedi che sono simbolo di fedeltà, di impegno che si rinnova quotidianamente. Mi è piaciuto dare una carezza a questa coppia, originale certo, ma anche amata da Dio.”
Curioso come questo genere di unioni transessuale abbia destato più dubbi in un Sindaco che nel parroco…
Redazione
Fonte: Repubblica