17/06/2014

Matteo Renzi, le unioni civili per gli omosessuali e l’adozione di figli

L’Unità espone entusiasta i contenuti del decreto legge che Matteo Renzi intende presentare a settembre in materia di unioni tra persone dello stesso sesso.

Emergono quindi i punti salienti, al di là delle battute e degli eventuali fraintendimenti. “Alle unioni civili tra persone dello stesso sesso si applicano tutte le disposizioni previste per il matrimonio“: questa la proposta. Di fatto questo nuovo istituto andrà a comprendere le coppie gay che intendono legarsi in una relazione e vedersi garantiti tutti i diritti di due coniugi: successione, reversibilità della pensione, diritti assistenziali e penitenziari financo riconoscimento di coppia anche per l’accesso alle politiche sociali, quindi, per esempio, ai bandi di assegnazione di case popolari.

Unica eccezione: non potranno adottare bambini. Ma sarà proprio così?

Vale la pensa sollevare due fattispecie: una prevista nel testo di Renzi ed una implicita, derivante dal combinato disposto con la sentenza della Corte Costituzionale che introduce la possibilità di accedere a pratiche di fecondazione eterologa.

La prima. Il decreto legge introdurrà la “stepchild adoption” su modello inglese, cioè la possibilità per il coniuge di adottare il figlio –anche adottivo- dell’altro/a.

Però, dove non arrivano le previsioni di legge, giunge la giurisprudenza creativa: la Corte Costituzionale ha reso possibile in Italia procedere con fecondazione eterologa e, nel caso di coppie di nostri connazionali che hanno acquistato servizi di utero in affitto in Ucraina od in India, il responso dei Tribunali è stato sancire il cosiddetto diritto incoercibile ad avere figli.

Risultato? Se una coppia omosessuale, a maggior ragione se unita in questa sorta di unione civile, dovesse procedere con fecondazione eterologa o seguire le pratiche di acquisto di una maternità surrogata… l’altro coniuge sarebbe riconosciuto come genitore adottivo. Ma perché limitarsi solo a questo? In forza del caposaldo della Costituzione italiana, l’articolo 3, perché privare queste relazioni della possibilità di essere uguali in tutto e per tutto con le altre famiglie?

Ricordiamoci che in tutti gli Stati dove le coppie GLBT possono sposarsi e vedersi riconosciuto il diritto alla genitorialità, la china è iniziata con le unioni civili o figure similari.

Redazione

 

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