Secondo Marco Cappato, promotore della Campagna e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, «proprio partendo dai medici italiani e dall’esigenza di tutelare la professionalità medica nell’assistenza alle scelte eutanasiche può e deve partire un lavoro per arrivare a buone regole, che depenalizzino l’eutanasia e il testamento biologico, come la nostra legge popolare che da 15 mesi attende di essere discussa dalla Camera dei Deputati».
Secondo lo stile tipico della congrega cui appartiene, Cappato prosegue snocciolando dati su dati: inventati e /o artefatti come quelli che sbandieravano a ogni piè sospinto sull’aborto clandestino?
«L’Italia si posiziona dopo Regno Unito e Germania, dove è favorevole il 47% dei medici ma prima di Francia, col 40%, e di Spagna, 36%», afferma Matteo Minardi, coordinatore della Campagna EutanaSIA legale e curatore della versione italiana non-ufficiale del report. «Nel totale del campione, solo il 18% dei cardiologi e il 14% degli oncologi somministrerebbero terapie di sostegno vitale ai propri pazienti se queste siano ormai futili; altro dato da rilevare è quell’86% di medici che dichiara che non sono i pazienti a influire sulla decisione di interrompere i propri supporti vitali».
Siamo in presenza della solita mistificazione di dati atta a piegare l’opinione pubblica ai voleri dei pochi come avvenne per la famigerata legge 194 sull’aborto: infatti si confonde ad arte l’accanimento terapeutico con l’eutanasia. Oppure siamo difronte ad un vero e proprio tradimento al Giuramento di Ippocrate che tutti i medici hanno sottoscritto.
Redazione
Fonte: Healthdesk.it