Quinto pilastro è un saggio scritto dal prof. Aldo Ferrara che compie un’indagine critica sul nostro Sistema Sanitario Nazionale e su come sta cambiando – e si sta snaturando – la figura professionale del medico.
Dai principali Rapporti CENSIS, OASI (2012-16), si desume che circa 11 milioni di Italiani rinunciano alle cure perché onerose, quattro milioni rimandano le cure odontoiatriche, 7,7 milioni si indebitano per potersi curare e comunque il 56% è insoddisfatto dalle interminabili liste d’attesa.
I più penalizzati sono gli anziani: la vita media si è di molto allungata, ma la qualità della vita media degli over 65, in Italia, è decisamente in calo.
I ricchi se la cavano andandosi a curare all’estero.
Eppure il SSN gode di 111 miliardi di euro di stanziamenti in bilancio. Evidentemente mal gestiti, evidentemente in parte persi per speculazione o corruzione che comporta l’aumento dei costi per gli assistiti – contribuenti.
Aldo Ferrara, professore di Malattie Respiratorie (1983-86) nell’Università degli Studi di Milano e nell’Ateneo di Siena (1986-2015), denuncia le distorsioni nella sanità, ma non tanto per la “malasanità” in senso stretto, quanto per la mala gestione e il malfunzionamento che sono la principale causa di sperperi e inefficienza del sistema.
Il Servizio Sanitario Nazionale è diventato un “sistema” sanitario, sta diventando un grande mercato della medicina. Si perde sempre di più quel rapporto umano tra medico e paziente. L’assistito – come il professor Ferrara insegnava ai suoi allievi – non deve essere trattato come un “caso”, ma come una persona, con la quale il medico deve “spendere” – non “perdere” – del tempo: l’anamnesi e il dialogo sono imprescindibili forse anche prioritari rispetto alle indagini strumentali e specialistiche per garantire un’efficace tutela della salute come bene primario e basilare di ogni individuo.
Redazione