Quando la scienza è per la Vita, quando il medico fa il suo mestiere, rimaniamo ammirati per come l’uomo sa usare e sfruttare a fin di bene gli strumenti che la Natura gli fornisce
A tutti capita, di tanto in tanto, d’imbattersi in una storia che sembra il soggetto di una sceneggiatura di un film drammatico; ma, nel nostro caso, la vita reale ha riservato ad una famigliola con la sua piccola bimba prove ancor più ardue di quanto potesse immaginare il miglior sceneggiatore.
Come riportato dal Washington Times, un medico sperimentalista e d’avanguardia è stato in grado di salvare la vita ad una bimba di 20 giorni colpita da un letale aneurisma cerebrale, grazie all’impiego di una nuovissima “supercolla chirurgica“, sorprendend persino il produttore.
Ashlyn Julian è nata il 16 Maggio. Appena venuta al mondo, la bimba ha iniziato subito a piangere, urlare e rigurgitare, tanto che la mamma, Gin Julian, l’ha fatta ricoverare d’urgenza all’ospedale Children’s Mercy Hospital in Kansas City, come riportato dal Daily Mail.
I Medici constatarono la presenza, nel cervello della piccola Ashlyn, di un aneurisma a forma di mandorla, per la verità molto raramente diagnosticato tra i neonati; così che, rimasero molto perplessi rispetto a quale terapia somministrarle: non vi erano, di fatti, strumenti e procedure studiate per rimuovere o comunque trattare un aneurisma di quel genere in un paziente tanto piccolo.
Così, il Dr. Koji Ebersole ha deciso di tentare di chiudere l’aneurisma mediante l’impiego di una supercolla: ha fatto ricorso ad un catetere molto piccolo -sottile come un capello- al fine di penetrare nel collo della bimba e depositare la colla nell’area interessata del cervello.
Compiuta tale operazione, non rimaneva che attendere; e l’attesa portò a risultati positivi: nel giro di 24 ore, difatti, la bambina stava già molto meglio, ha riferito il medesimo dottore al Daily Mail.
“Non avrei certo potuto dire che i miglioramenti sarebbero stati così rapidi”, ha riportato il dottor Ebersole nel suo referto. In questo modo per genitori è divenuto possibile tornare a casa con la bimba nel giro di una settimana.
Traduzione a cura di Veronica Palladino
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Fonte: LifeNews