La recente approvazione in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati di un emendamento alla manovra di bilancio ha segnato un momento gravissimo per la libertà educativa delle famiglie italiane. L’emendamento, presentato dal deputato di +Europa Riccardo Magi, stanzia infatti ben 500.000 euro per progetti di educazione sessuale e affettiva nelle scuole. Un vero e proprio cedimento della maggioranza di centrodestra alle pressioni ideologiche dei collettivi trans-femministi sul genere fluido promosse dal movimento LGBTQ.
Promesse tradite dal centrodestra
Nonostante i proclami elettorali, la maggioranza di centrodestra non ha fatto nulla per fermare questa pericolosa deriva. Al contrario, ha avallato il sì a finanziare iniziative che minacciano la libertà educativa dei genitori, dando spazio a un’agenda ideologica che stravolge i valori familiari. Fonti della maggioranza, infatti, hanno confermato a Pro Vita & Famiglia che l’emendamento di +Europa aveva ricevuto parere contrario dai Ministeri dell’Istruzione e della Famiglia, ma è passato a seguito di una contrattazione gestita in Commissione Bilancio dal Sottosegretario leghista al Mef Federico Freni. Ecco perché la stessa onlus ha chiesto spiegazioni al Segretario della Lega, Matteo Salvini, su come è stato possibile che un esponente del suo partito abbia potuto dare il via libera a un provvedimento che porta nelle scuole battaglie ideologiche come aborto libero e identità di genere fluide in aperto contrasto con quanto espressamente previsto nel programma elettorale della Lega.
Come combatteremo il gender a scuola
Pro Vita & Famiglia non è rimasta a guardare e ha chiesto espressamente al Governo di intervenire per neutralizzare in fase attuativa ogni finalità ideologica del provvedimento, ma ha anche annunciato che, insieme alle famiglie italiane, si è pronti alle barricate in ogni scuola per fermare l’ingresso di attivisti travestiti da esperti, pronti a insegnare che l’aborto è un diritto o che si può nascere nel corpo sbagliato e risolvere tutto con ormoni e chirurgia distruttiva. In tal senso un ruolo cruciale sarà giocato dai Consigli di Istituto, dove molti genitori già eletti o in procinto di esserlo sono assolutamente contrari a questa deriva e potranno dunque opporsi all’inserimento di questi progetti nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF). Un sentimento diffuso nella cittadinanza italiana, dimostrato anche da un sondaggio commissionato a Noto Sondaggi, che ha svelato che l’80% degli italiani sostiene la libertà educativa, il 79% ritiene che i genitori debbano decidere sui temi di sessualità e affettività, e l’81% chiede che le scuole coinvolgano preventivamente le famiglie.
Pronti a scendere in piazza
Pro Vita & Famiglia sta inoltre considerando di organizzare una grande manifestazione davanti al Ministero dell’Istruzione, durante il prossimo anno che sta per iniziare, per ribadire il no ai progetti gender nelle scuole. Sarebbe un segnale forte per il ministro Giuseppe Valditara, poiché è da mesi che chiediamo di fermare la deriva Lgbtqia+ nelle aule dei nostri figli e non solo non è stato fatto nulla, ma ora è addirittura arrivato questo maxi finanziamento che di fatto promuove il gender nelle scuole. Chiediamo dunque alla maggioranza di centrodestra e al Governo di dimostrare coerenza e di non tradire le famiglie italiane. L’approvazione di questo emendamento rappresenta, infatti, un tradimento dei valori e delle promesse fatte agli elettori ed è inaccettabile perché in gioco ci sono l’educazione, la salute e la crescita dei nostri figli e nipoti.