Ogni aborto è un esperimento. Che sia chirurgico o farmaceutico, la donna rimane sempre e comunque una cavia.
I casi delle donne uccise dalla RU486 non sono molto noti ed ancora meno quelli conseguenti ad altre forme di interruzione di gravidanza: non se ne parla quanto si dovrebbe per il finto perbenismo di chi intende garantire la riservatezza. A questo si sommano le scarse informazioni che fallano in nuce il consenso informato che le donne accordano al personale medico.
Lo sa bene Monty Patterson, uomo che ha tenuto la mano della figlia Holly fino a vederla spegnersi dopo l’assunzione della RU486. In sua memoria ha creato un sito web ed un video youtube per spiegare alle donne le ulteriori via d’uscita ed i rischi delle operazioni abortive.
Riportiamo la lettera che il Signor Patterson scrive in merito alla vicenda di Anna Maria Marchisio, la donna il cui caso è stato il primo di morte accertata per utilizzo di questa pillola in Italia.
__
Caro direttore,
immagino che la famiglia di Anna Maria Marchisio sta attraversando un momento estremamente doloroso. Il mio pensiero non può che andare a loro. La famiglia è comprensibilmente devastata, ferita e, probabilmente, anche arrabbiata che una cosa del genere sia accaduta alla loro bella figlia.
Partendo dal presupposto che un aborto farmacologico con pillola RU486 è assai sicuro ed efficace, nessuno si sarebbe mai aspettato che lei morisse. Sfortunatamente può succedere e succede. Lo so fin troppo bene. Ho tenuto la mano alla mia stessa figlia, Holly Patterson, nel giorno della sua tragica morte, causata da una fatale infezione al sangue dopo aver preso la pillola abortiva.
Non sempre noi sentiamo parlare di queste morti o incidenti, perché si tratta di una questione così privata e segreta che difficilmente questi fatti vengono riportati al pubblico. Comunque, il caso di Holly è diventato pubblico eccome e, come posso constatare, lo è diventato anche quello di Anna Maria.
Spero che alla famiglia di Anna Maria venga detta la verità che merita di sapere. Una giovane donna in salute non muore così all’improvviso, a meno che non ci siano potenziali problemi con i farmaci abitualmente usati in combinazione con la RU486 per terminare una gravidanza.
Sia l’aborto medico che quello farmacologico sono assai imprevedibili. Non ci sono pillole magiche o farmaci per interrompere una gravidanza imprevista. Ogni volta che a una donna vengono somministrati farmaci abortivi, specialmente quelli che essa non ha mai preso prima, è un esperimento. Anche riguardo ai farmaci che i professionisti della cura della salute pensano di conoscere molto bene, qualche volta si perde qualcosa per strada.
È necessario che le donne siano consapevoli dei rischi per la salute e che si tengano costantemente informate, perché può capitare che non ottengano tutte le informazioni di cui hanno bisogno dal personale che le aiuta ad abortire.
Riguardo al caso della morte di mia figlia, Holly Patterson, so che lei non è stata informata dei rischi di infezione legati all’aborto con la RU486. Soprattutto per questa ragione ho creato il sito web Abortion Pill Risks (rischi legati all’uso della pillola abortiva) e anche un video su You Tube per educare le donne e la gente in generale ai rischi per la salute associati all’aborto medico.
Per le donne è importante capire come valutare l’aborto medico e determinare il relativo valore di rischio in contrapposizione ai benefici. Le donne e le persone in generale possono non essere sicure di chi devono veramente fidarsi.
Un importante aspetto della percezione del rischio legata all’aborto medico è basato su quanta fiducia una donna ha nel personale sanitario o nell’azienda farmaceutica che ha il controllo della percezione del rischio o dei rischi per la salute.
A molte donne, l’aborto medico può suonare come qualcosa di totalmente nuovo e sconosciuto. Una donna che decide di abortire, ha assolutamente bisogno di capire i rischi, i benefici e le strade disponibili, il che va tutto a vantaggio della sua salute, della sua sicurezza e del suo benessere.
Monty L. Patterson