03/01/2014

Mio padre ha dormito 25 anni...

Quel coma durato 24 anni e 7 mesi causato da un’ischemia cerebrale che ha colpito Francesco Ederle quando di anni ne aveva solo 35. Dal 1989 non si è mai svegliato ed è venuto a mancare qualche giorno fa.

Durante questo quarto di secolo il mondo è andato avanti, i due figli sono cresciuti e l’azienda di famiglia, un agriturismo nelle campagne veronesi, è stato ampliato. È il figlio Giovanni, 2 anni al momento dell’entrata in coma, a portarlo avanti, con amore e cura, seguendo quello che avrebbe fatto il padre. E quel papà che ha “dormito” tutto questo tempo lo ha voluto portare in una delle stanze della struttura ricettiva, per seguirlo, per averlo vicino, per sapere che, finito il lavoro, poteva incontrarlo.

Tutti gli raccontano di lui: di come era burbero ma profondamente buono, aneddoti di un passato che rivive tutti i giorni. Rivive nelle gesta della madre di Francesco o nel lavoro di tutta una famiglia: “Se non ci fosse stato, non avrei imparato tante cose.” Perché, per tutti loro, il padre semplicemente stava dormendo.

Molti nel corso degli anni hanno domandato se non fosse preferibile interrompere questo stato di coma: in un periodo in cui si parla di eutanasia come di una delle soluzioni possibili, al pari di altre, è normale che il quesito vagheggi nell’aria.

Ma la famiglia Ederle ha fatto solo ciò che è più naturale fare. Ed ha vissuto questi anni con semplicità, sapendo che a casa vi era il papà che dormiva.

Giovanni definisce questa come una storia di speranza. La speranza che tiene unita una famiglia e la fa vivere in serenità.  Una famiglia che non si è posta grandi domande e non ha cercato le solite esistenziali risposte: ha fatto quello che c’era da fare. Punto.

Ed ora che il padre non vi è più, hanno deciso di ricordarlo nel necrologio con una frase, anch’essa semplice ma che coglie proprio per questo l’essenza della loro vita: “Adesso anche Francesco corre libero con i suoi cavalli…”.

Redazione

Se vuoi leggere l’intera storia di Francesco e della sua famiglia, vai sul portale web del Corriere del Veneto.

 

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