Nell’era dell’ideologia gender, anche la moda si deve aggiornare.
La moda unisex, infatti, è roba vecchia, che si usa da quando la donna è stata “liberata” e porta i pantaloni anche lei. I jeans, tanto per dirne una, siamo abituati a vederli indosso a maschi e femmine ormai da sempre, e così certe giacche e tailleurs di foggia maschile vanno benissimo anche per le signore.
Ma oggi questo non basta a garantire la vera parità dei sessi – anzi dei “generi”. Oggi la moda vuole essere “a – gender”, il che è qualcosa oltre l’unisex. Pambianco News e tanti altri ci informano sulle novità della prossima edizione di Pitti Uomo, a Firenze dal 16 al 19 giugno.
“La nuova sezione Open supera il concetto di genere, e interpreta in maniera sofisticata il mondo delle collezioni di nuova generazione senza i concetti di maschile e femminile. Abiti e accessori pensati per essere indossati con nonchalance da lui e da lei”. Tra i marchi presenti Caterina Belluardo, Dalton Bros, Imp Of The Roses, Kyme Sunglasses, Maison Marcy, Mothersons, Mulo, N3m – Noitremilano, Rumisu e Var/City.

(Fonte)
Se questa moda a – gender coincide con la moda unisex, perché tanto clamore? Niente di nuovo sotto il sole.
Se invece questa moda a-gender ha a che fare con le foto in questa pagina (quella in alto è presa da questa pagina si tratta di un modell* ODEUR), allora lasciamo il commento a Giorgio Armani, che di moda se ne intende e che davvero non può considerarsi bigotto, omofobo o eterosessista. In un’intervista di qualche tempo fa riportata anche dal Fatto Quotidiano, Armani ha detto che un omosessuale non dovrebbe aver bisogno di vestirsi da omosessuale. “Un uomo deve essere un uomo...”. Insomma l’ostentazione e le mascherate al buon vecchio Giorgio non piacciono (come non piacciono quelli che hanno un culto eccessivo per il corpo, i super palestrati e le donne rifatte).
Insomma, se per essere politicamente corretta anche la moda deve a tutti i costi imporre l’assurdo e il ridicolo, beh, noi “vestiamo Dolce & Gabbana”...
Redazione