27/02/2014

Müller: «La Chiesa non può ridurre il valore di matrimonio e famiglia»

A margine della presentazione del suo libro, il porporato ha ribadito: «Bisogna aiutare le persone in situazioni difficili ma il divorzio non è un cammino per la comunità ecclesiale»

La famiglia «è la cellula originaria di tutta la società» e oggi subisce diversi attacchi «ideologici». Le parole del neo cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, arrivano a margine della presentazione del suo libro “Povera per i poveri. La missione della Chiesa”, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. E, nel giorno della pubblicazione della lettera di Francesco alle famiglie, prendono una posizione netta sui temi che saranno al centro anche della prossima assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi.

«Cristo ha istituito il matrimonio come sacramento indissolubile tra due persone di sesso diverso – ha affermato il porporato – e la Chiesa non vuole, non può ridurre il valore del matrimonio e della famiglia». Sul tavolo, ha continuato, c’è il matrimonio come istituzione: «Noi vogliamo non solo difendere il matrimonio e la famiglia, ma anche aiutare il loro sviluppo». Tenendo fermo il tassello dell’indissolubilità del vincolo matrimoniale, sulla quale «la dottrina della Chiesa è molto chiara». Non si tratta, ha rilevato, di essere rigorosi: bisogna essere «fedeli alla Parola». Cristo, ha continuato, «è pastore e maestro: le sue parole non sono diverse». Per il futuro, quindi, «strade nuove sì, ma non contro la volontà di Gesù». Anche perché, ha precisato il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, «la misericordia di Dio non è contro la giustizia».

Molta l’insistenza, da parte dei giornalisti, su possibili aperture della pastorale familiare. «Dobbiamo aiutare le persone in situazioni difficili – la replica del cardinale -, ma il divorzio non è un cammino per la Chiesa». Non basta a scalfire questa certezza neanche il dato emerso dai questionari diffusi in vista del Sinodo, che dimostrano come molti cattolici non sembrino seguire l’insegnamento della Chiesa. «Non si può ridurre la dottrina perché molti non la conoscono – ha affermato -. Sarebbe paradossale se la Chiesa dicesse: poiché non tutti conoscono la verità, la verità non è obbligatoria».

Da ultimo, un monito: l’invito a sviluppare la pastorale del matrimonio, «non solo per i divorziati risposati». In un divorzio, infatti, il problema vero «è quello dei bambini dei divorziati, che non hanno più un genitore e devono vivere con altre figure».

Fonte: Roma Sette

Blu-Dental

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.