Luigi de Magistris ha deciso che quel matrimonio gay deve essere registrato.
Così le nozze di Roberto e Miguel, celebrate in Spagna nel 2008, hanno inciso sul cambiamento di stato civile dei due uomini anche per il Comune di Napoli. In questi giorni, infatti, presso Palazzo San Giacomo nel capoluogo partenopeo, si è proceduto con la prima trascrizione di un matrimonio fra persone dello stesso sesso.
“Con orgoglio” ha dichiarato De Magistris “credo che Napoli abbia scritto una pagina di diritto costituzionale, laicità, affermazione del fatto che tutti i cittadini sono diversi, ma uguali. Forse alcuni Comuni sono più avanti di un legislatore che dovrebbe aprirci la strada“.
“Sembra che in Italia ci sia una condivisione complessiva sui diritti, nel contrasto dell’omofobia, nel riconoscimento della parità, ma che non si riesca a tradurla in legge”.
Quest’atto però non trova corrispondenza nell’impianto normativo italiano e ciò comporterà certamente una riflessione giuridica ed una necessaria presa di posizione da parte di chi ha titolarità in materia per ripristinare l’ordine: se conta la democrazia, le leggi le fa il Parlamento eletto dal popolo, sono generali e astratte e tutti, anche i sindaci, devono obbedirle.
Redazione