La storia dei cervelli in fuga si arricchisce di ulteriori interessanti capitoli: i wedding planner da asporto.
E’ il caso di Olga Mascolo, 36 anni, laureata in architettura che, non trovando lavoro in Italia, decide di trascorrere un periodo all’estero, più precisamente in Spagna. La signora non viene baciata dalla fortuna, non trova occupazione nel settore ricercato e corrispondente ai suoi studi. Ma l’italica arte d’arrangiarsi ha il sopravvento: Olga diviene organizzatrice di nozze gay di italiani in Spagna.
Nel 2010 conosce una coppia di donne recatasi a Barcellona per sposarsi, le ha aiutate ed ha deciso di fare di questa la propria occupazione. Lavora bene, Olga: la concorrenza non è spietata e si muove soprattutto grazie al tam tam delle coppiette di novelli sposi che le fanno pubblicità.
“La Spagna” spiega intervistata da Il Fatto Quotidiano “con Zapatero nel 2005 non solo ha approvato i matrimoni omosessuali ma ha riconosciuto a tutte le coppie uguali diritti sul tema della famiglia. Ed è per questo che la Spagna è una meta tanto gettonata”. Ci sono comunque altre mete dove dirigersi: “Molte scelgono Austria, Svizzera, Francia, Portogallo, Inghilterra, Norvegia, Svezia, Finlandia – dice Olga – solo per citare l’Europa. Ci sono anche Argentina, Brasile, Colombia, Equador, Uruguay, Canada, Stati Uniti, Australia”.
Unico rimpianto di Olga? Essere lontana dall’Italia e, quindi, non poter contribuire alla battaglia di riconoscimento delle famiglie gay anche nel nostro Stato.
Redazione
Fonte: Il Fatto Quotidiano
