15/05/2015

Negare, democraticamente, la libertà di parola per sospetta omofobia

Se un convegno è sospettato di omofobia, quel convegno non s’ha da fare.

Il Comune di Milano, quindi, aveva negato il permesso di usare una sala di Palazzo Marino (la sala Alessi, nella foto) al convegno sulla famiglia che era previsto per sabato 23 maggio.

Poi il Consiglio è tornato sui suoi passi: la data è stata ormai spostata. Ma la sala è stata concessa.

La richiesta proveniva dal gruppo consiliare della Lega Nord. I relatori dovevano essere Luca Lepore (consigliere comunale della Lega), Massimo Gandolfini e Gianfranco Amato. Il moderatore sarebbe stato Marco Invernizzi (Alleanza Cattolica).

Bludental

Gente certamente omofoba. Gente che avrebbe parlato di famiglia, il che in sé è omofobo. Se vogliamo essere precisi è proprio Madre Natura ad essere omofoba e eterosessista (aveva ragione Leopardi a dirne peste e corna...), che non consente a due uomini o a due donne di procreare, e quindi di fare una famiglia naturale.

L’omofobia, a tutt’oggi, in Italia non è reato, mentre l’utero in affitto sì. E invece, per uno strano gioco di prestigio, le coppie che comprano bambini sintetici al supermercato dello sfruttamento sessuale delle donne povere, la fanno franca. Mentre quelli che vogliono riunirsi ed esprimere il loro pensiero sulla famiglia naturale non possono farlo perché sono notoriamente considerati omofobi.

Alcuni come dicono a Milano Today erano molto contenti della prima decisione di Palazzo Marino. Basilio Rizzo, Consigliere di Rifondazione era felice che “nella casa dei milanesi NON potessero risuonare espressioni come quelle utilizzate in passato da alcuni relatori”. “Perché – aggiungeva – la libertà di espressione è una cosa, altro è rivendicare l’omofobia ovvero la discriminazione nei confronti del prossimo” (il ragionamento ricorda un po’: “l’omicidio è reato, ma uccidere un fascista non è reato”).

Quale “prossimo”, vorremmo chiedere? Quale discriminazione? Dire che due uomini e due donne non possono fare famiglia non è discriminazione, è la verità. Ed è una verità stabilita dalla Natura. L’omofoba è lei, ribadiamo, non quei poveri relatori...

Comunque, come dicevamo, la sala è stata alla fine concessa  e il sindaco Pisapia invitato a partecipare: si parlerà di “Famiglia, il fondamento della società”. Vedremo se i relatori “omofobi” confermeranno la loro disponibilità, per la nuova data, e vedremo se ne potrà scaturire un dibattito sereno, come “naturalmente” dovrebbe essere in un paese civile.

Redazione

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