20/06/2024 di Alessia Battini

Nel mondo c’è chi si oppone alle linee abortiste e gender dell’Onu

Il Paraguay ha lanciato un importante messaggio e lo ha fatto nel momento in cui, qualche giorno fa, si è decisamente rifiutato di rispettare le “raccomandazioni” dell’ONU riguardo il diritto d’aborto, un documento che prevede espressamente la necessità di «decriminalizzare l’aborto in qualsiasi circostanza e garantire agli adolescenti servizi per l’aborto e il post-aborto sicuri ed efficienti». L’attuale Ministro per l’infanzia e la gioventù Walter Gutiérrez ha dichiarato senza mezzi termini: «Loro sono liberi di fare raccomandazioni, ma noi siamo liberi di rinforzare la nostra sovranità nazionale, e abbiamo intenzione di farlo».

«Dovremmo cambiare quanto previsto dalla nostra Costituzione - ha spiegato Gutierrez - poiché viene riconosciuto il diritto alla vita fin dal momento del concepimento». Ha poi proseguito spiegando che l’Associazione Nazionale Repubblicana, conosciuta anche come il Partito Colorado, attualmente quello maggioritario in Parlamento, è contrario alla decriminalizzazione dell’aborto e insiste sulla sua posizione di custode della vita umana dal concepimento, nella convinzione che il miglior interesse dei bambini sia di importanza costituzionale.

Altre questioni toccate dall’ONU riguardano l’abbassamento dell’età del consenso matrimoniale da 18 a 16 anni e, non poteva mancare, la previsione di un «rapido, trasparente e accessibile riconoscimento della propria identità di genere, senza differenziazioni di trattamento per bambini e ragazzini trans». Gutiérrez ha però ribattuto sostenendo che la Costituzione paraguayana già garantisce uguali diritti per tutti e punta ad eliminare ogni forma di discriminazione, per questo secondo il suo parere «concentrarsi solo su alcune minoranze è superfluo» e non ci sarebbe bisogno di un ulteriore e specifico provvedimento normativo da parte del Parlamento.

Pare però che la scelta di inviare queste raccomandazioni al Paraguay derivi da alcune recenti posizioni prese dall’attuale esecutivo proprio per tutelare i bambini: si è scelto infatti, di far prevalere la potestà genitoriale su quella statale, per quanto riguarda determinate questioni riguardanti i minori. «Il nostro Governo – ha spiegato sempre Gutiérrez - garantisce la protezione della Vita dal concepimento e ha come obiettivo principale la tutela dei diritti dei bambini tramite un rafforzamento netto del ruolo protettivo della famiglia». Ovviamente, non potevano mancare le accuse (infondate) contro l’approccio assunto dall’attuale esecutivo, come racconta sempre il Ministro: L’Onu, ha dichiarato, «ha preso in considerazione dichiarazioni false, come per esempio che in Paraguay si sarebbero diffuse teorie cospirazioniste anti-vaccino, e per questo i genitori si rifiuterebbero di vaccinare i loro figli. Questo non è vero».

Per le Nazioni Unite tutto ciò sembra una novità, più difficile da affrontare del previsto, visto che proprio l’Onu è abituata a confrontarsi – ahinoi – con gli Stati Occidentali che troppo spesso e troppo facilmente si piegano ai suoi diktat. Ora, invece, uno Stato del Sud America sta alzando la testa e sta combattendo per continuare a far valere quei valori che sembrano essere stati dimenticati dai più, dimostrandoci che ne vale sempre la pena, a prescindere da quanto stiano in alto quelli che li attaccano.

 

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