07/03/2022 di Maria Rachele Ruiu

Nessuna donna desidera abortire

Negli ultimi due giorni la sede di Pro Vita & Famiglia è stata vandalizzata per ben due volte.

Quando ho visto le foto ho accennato ad un sorriso, lo ammetto. Fino a quando non ne ho vista una in particolare.

Perché farebbe molto ridere "fanculo stato e patriarcato", visto che è un retaggio storico davvero superato. Come dire: aggiornate i manuali della "brava femminista"!

Farebbe molto ridere (Mi ha fatto molto ridere) "ci avete rotto il cazzə" perché l'ultima volta era "la cazza", ognuno ha il progresso che si merita.

Farebbe tutto molto ridere, soprattutto pensando al fatto che domani consegneremo il girato delle telecamere installate dopo l'ennesimo agguato e le coraggiose imbrattatrici avranno un volto.

Poi però ho letto "ABORTO" a caratteri cubitali, e ho smesso.

Perché farebbe molto ridere, se non ci fossero dei mandanti politici a questi gesti irricevibili, se questa violenza non fosse avallata da una certa politica (ricordate chi venne a vandalizzarci la sede tempo fa?) per cui è diventato vietato esprimere qualsiasi pensiero che non sposi il loro, soprattutto riguardo la vita.

Se questa violenza non la pagassero le donne. Perché se tutto si riducesse a questo imbrattamento, sarebbe risolto domani quando esecutori e mandanti saranno chiamati a rispondere alle autorità competenti.

Ahimè questa è la cifra stilistica, di mandanti ed esecutori, di chi va dalle nostre ragazze, dalla donne a convincerle che davanti ad una gravidanza inaspettata la donna debba sbrigarsela da sola. Negando loro il nostro aiuto (quanto odiano chi cerca di intercettare le donne per proporre loro l'altra possibilità?), negando loro la verità sull'aborto, anche solo le conseguenze fisiche e psichiche, e abbandonandole.

Nessuna donna desidera abortire come desidera un gelato, e questo potreste scoprirlo, mandanti ed esecutori, se mollaste il furore ideologico, e vi giraste a chiedervi e chiedere alle vostre compagne che hanno abortito: come state?

E la risposta a questo "come stai?" è il motore del mio impegno, che questo gesto non intimidisce, ma energizza: per lasciare ai miei figli la possibilità di conoscere un mondo migliore, dove l'aborto sia impensabile, e la donna accolta, non abbandonata al "è una tua scelta".

 

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