Nick Vujicic è un uomo eccezionale. Una persona straordinaria.
Chi crede, sente dalle sue stesse parole che la sua gioia e la sua forza nella vita è dovuta all’aver risposto ad una chiamata da parte di Chi “scrive dritto anche sulle nostre righe storte”, all’aver abbracciato la Croce come un dono d’amore.
Chi non crede è costretto a dire che Nick Vujicic è un uomo fortunato. Sì, fortunato: senza braccia e senza gambe, perché è molto più felice e realizzato di tanti, tantissimi normodotati .
Guardate questo breve filmato. Sappiate che oggi ha due figli, a Kiyoshi James, nato nel 2013, si è aggiunto Dejan Levi, nato nel 2015.
Poi pensate a quelli che pontificano a proposito di “vite non degne di essere vissute”.
Se tante – troppe – persone handicappate vengono uccise prima di nascere oppure se conducono vite indecorose, ai margini della società, non è per colpa della “sorte avversa”, ma è colpa della “cultura dello scarto”, dell’edonismo, del materialismo che ci hanno resi disumani, incapaci di intessere relazioni, incapaci di comprendere il senso – profondamente umano e laico – dei dovere di solidarietà sociale che è sancito persino nei principi fondamentali della nostra Costituzione.
La testimonianza di persone come Vujicic serva a risvegliarci dal torpore, serva a riscoprire i valori, a rimettere nel giusto ordine di importanza le nostre priorità.
E quando tutti avremmo riscoperto l’umanità vera che si cela dietro gli abiti firmati o gli iPhone e il fitness, probabilmente non ci saranno più persone anziane o malate o handicappate indotte a chiedere l’eutanasia, né ci saranno più vite “non degne d’essere vissute”.
Redazione
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