La stampa, i media, gli amministratori della cosa pubblica, sono completamente asserviti alla cultura della morte.
Ma siamo a Roma, nel 2017, o a Mosca nel 1970?
I nostri Lettori, non possono neanche immaginare quali difficoltà (una vera e propria censura!) stiamo incontrando al Comune di Roma a proposito dei manifesti (come quello qui accanto, ma non solo...) per i quali si è chiesta l’autorizzazione per l’affissione da settimane senza ancora ottenere risposta alcuna.
Sappiamo bene che l’aborto, oltre al rischio del trauma psicologico, può comportare anche gravi problemi alla salute fisica delle donne (si può leggere per esempio qui, oppure qui, o qui). Per questo ProVita ha promosso la campagna “Per la salute delle donne: per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto”.
Oltre alla petizione, ProVita intende attuare una campagna di informazione a mezzo stampa e attraverso dei manifesti murali. Troveremo la possibilità di affiggerli prima o poi? E non parliamo di nuovo della censura subita dal camion vela in memoria del cardinal Caffarra...
La stampa di regime ha spazio solo per la propaganda politicamente corretta asservita al pensiero unico dominante e alla cultura della morte: sta a noi dare forza e sostegno alle poche testate libere che osano affrontare questioni scottanti e denunciare abusi e atteggiamenti totalitari e prevaricatori di autorità che si auto-proclamano democratiche.
Bisogna gridare dai tetti e nelle piazze la verità.
Ebbene, proprio La Verità, Il quotidiano di Belpietro, sin dalla sua nascita più di un’anno fa ha, avuto il coraggio di denunciare la deriva mortifera che investe le questioni bioetiche: aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, utero in affitto...
Invitiamo i nostri Lettori a comprarlo nei prossimi giorni: particolarmente martedì prossimo, 12 dicembre.
Redazione
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto