La piccola Maria Castelli ha vissuto in questo mondo solamente un giorno dopo la sua nascita.
Maria aveva la oloprosencefalia alobare e schisi facciale, una situazione che, per dirla in termini medici, rendevano la sua condizione incompatibile con la vita.
Ma la madre non ha pensato all’ aborto ed ha voluto che la bimba, ultima di otto figli, conoscesse quanto di più importante possa esistere: l’amore della propria famiglia.
A raccontare la storia è Giulio, il primogenito di 15 anni, che dopo aver tenuto in braccio la sorellina appena nata, ha voluto dedicarle dei versi...
A Maria
L’universo ha cessato il suo giro
Quell’immenso, perfetto lontano moto
impregnato di stelle d’un tempo remoto
che ora da quaggiù in silenzio miro.
Tutto è racchiuso in un palpitante cuore
circondato da un immenso amore,
tutto impregnato in quella presenza.
Quell’esistenza, quel cuore, quella presenza,
quel piccolo corpo lieve e leggero
ricolmo di infinito mistero,
bulbillo amato per sempre a colmare ogni assenza.
Di Giulio Castelli, dicembre 2012
Abbiamo deciso di riportare questa storia di vita e di amore soprattutto perché letta dagli occhi di un ragazzo che, con la semplicità dei suoi anni, ha rappresentato al meglio l’amore familiare per questa bimba che non ha dovuto vedersi chiuse le porte in faccia, non ha subito un aborto ma ha avuto modo di diventare membro della famiglia, di conoscere i genitori ed i fratelli.
Redazione
Questa storia è stata raccolta da Giorgia Petrini nel suo blog a firma di Titti Mallitti.