Cominciano a breve le riprese di un film che racconta la storia di Salvatore Crisafulli, disabile catanese morto nel 2013, che fino alla fine ha gridato la sua voglia di vivere e il suo fermo no all’ eutanasia .
Alcuni l’hanno definito “l’anti-Welby per eccellenza”, il film si intitolerà “Ho voglia di vivere”.
Maria Grazia Sclafani, su I quaderni dell’Ora, scrive che Crisafulli amava definirsi “una mente prigioniera del mio corpo” e aveva raccontato la sua esperienza nel libro “Con gli occhi sbarrati” scritto assieme al fratello Pietro e alla giornalista Tamara Ferrari.
Crisafulli, dopo un incidente, era in uno stato di coma che i medici dicevano irreversibile: ad onta di ciò si è svegliato e ha imparato a comunicare attraverso il linguaggio degli occhi.
Ha raccontato che, mentre era in stato “vegetativo”, era in grado di percepire gli stimoli esterni e di ascoltare e comprendere le domande che gli venivano rivolte. La sindrome del locked- in, una malattia rara che comporta la tetraplegia e la paralisi della maggior parte dei muscoli, non gli impedisce di esprimere in mille modi la volontà di non morire, di curarsi: si batte contro l’eutanasia. “Non può il diritto di morire diventare la nuova frontiera dei diritti umani”, aveva dichiarato più volte.
Scrive l’Ora:”Il film sarà girato tra la Sicilia, il centro Italia e l’Austria, prodotto da Sicilia Risvegli Onlus, associazione fondata dallo stesso Crisafulli e di cui era presidente onorario. A dirigere il lungometraggio sarà il regista Alfredo Li Bassi, e tra gli attori ci sono Luigi Maria Burruano, Costantino Comito e Gianni Franco.
Il ricavato del film servirà a costruire un centro risvegli per i malati gravemente traumatizzati che potrebbe diventare un’alternativa siciliana alle costose cliniche del nord Italia e dell’Europa, le uniche, ad oggi, a prestare assistenza a questo tipo di pazienti e a far fronte alle loro esigenze”.
Redazione