Organizzazioni mortifere come il Centre for Reproductive Rights, l’Irish Family Planning Association (IFPA) e l’Irish Council of Civil Liberties (ICCL) non sono soddisfatte dalla legalizzazione dell’aborto avvenuta in Irlanda: praticamente – se c’è pericolo di suicidio della madre – l’ aborto è consentito senza limiti fino alla fine della gravidanza (nonostante il parere contrario di medici, psicologi e psichiatri circa il nesso tra gravidanza e suicidio). Le associazioni mortifere di cui sopra stanno premendo a Ginevra, presso la Commissione ONU per i diritti umani, affinché l’Irlanda allarghi ulteriormente la legalizzazione ai casi di stupro e di incesto.
L’avvocato Lorcan Price, allora, su mandato della Pro Life Campaign irlandese, è a Ginevra a difendere la vita: nei suoi interventi volti a ribadire l’atrocità dell’ aborto, ha di nuovo evidenziato come nessuna norma internazionale preveda il diritto all ‘aborto, che è incompatibile con i diritti fondamentali dell’uomo e – ovviamente – col diritto alla vita.
Le associazioni pro morte (dietro le quali c’è la solita Planned Parenthood International Federation) vorrebbero invece che la pressione delle autorità internazionali incidessero ancora una volta sulla sovranità e sull’indipendenza dell’Irlanda, per portarla a modifiche delle sue leggi, dimenticando che in un contesto democratico le leggi devono essere espressione del popolo, non degli organismi internazionali.
Francesca Romana Poleggi
Fonte: Life Site News