Siamo lieti di pubblicare questa testimonianza che dà luce e speranza, soprattutto ai futuri genitori, in questo mondo piuttosto cupo e disperato. Di Stefano e Rosa Di Biase, è stata già pubblicata sulla Rivista Notizie Pro Vita & Famiglia n. 122 di ottobre 2023.
Carissimi amici di Notizie ProVita & Famiglia,
vogliamo condividere con voi questa testimonianza, la nostra scelta di vita, come monito e incoraggiamento ai futuri genitori che si troveranno nella nostra stessa, complessa situazione.
A luglio 2022 scopriamo di aspettare un figlio, il bambino da noi tanto desiderato. Purtroppo, durante la prima ecografia effettuata alla undicesima settimana, scopriamo che il piccolo è affetto da igroma cistico (o linfangioma che dir si voglia), una malformazione dovuta alla fuoriuscita di liquido linfatico, il quale si accumula dietro la nuca, formando una o più cisti. Il suddetto igroma era di vaste proporzioni e consisteva in una grande ciste che partiva dalla nuca e continuava per tutta la schiena. E al suo interno vi erano contenute altre due cisti più piccole, una all'altezza del collo e un'altra tra la parte bassa del collo e la schiena.
Effettuiamo la translucenza nucale, esame che conferma la presenza della malformazione.
Ci viene detto che il piccolo potrebbe essere affetto da patologia genetica o grave malformazione cardiaca e che molto probabilmente sarebbe deceduto nelle settimane successive, soffocato dal linfangioma.
Effettuiamo gli esami genetici (villocentesi e Cgh Array) e ne risulta un profilo maschile perfettamente sano.
Nel frattempo ci imbattiamo in un articolo in cui vengono riportati gli studi del dottor Noia, che dimostrano che questi bambini sono tutt'altro che spacciati, e i feti "malati" sono in effetti poco meno della metà. Scopriamo che esiste anche una cura pre e post natale per ridurre l'igroma e che addirittura in alcuni centri specializzati si può asportare chirurgicamente.
Ciononostante, il ginecologo che ci seguiva, ci consiglia l'aborto, perché secondo lui il piccolo era talmente "difettato" da non valere la pena di continuare la gravidanza... in pochi minuti dice tutto e il contrario di tutto, vede anche un'inesistente idrocefalia... è in evidente stato confusionale, ma non vuole ammettere la sua ignoranza riguardo al problema in discorso.
Ne scaturisce un acceso diverbio e decidiamo di licenziare l'infanticida e recarci altrove.
Con il nuovo ginecologo scopriamo subito che il piccolo aveva iniziato a riassorbire l'igroma, e alla ventunesima settimana era completamente scomparso. Non sappiamo come ringraziare il dottor Lorenzo Vasciaveo per aver preso in carico una situazione difficile e averci diligentemente seguito fino al parto (e anche oltre).
Ad aprile finalmente nasce il nostro piccolo Giuseppe, completamente sano, fra l'incredulità dei medici e la gioia delle nostre famiglie!
Dopo aver trascorso i primi giorni di vita nel reparto di neonatologia, per accertamenti, ora il piccolo è a casa con noi e rappresenta la nostra felicità.
Abbiamo deciso di rendere pubblica la nostra esperienza al fine di dare speranza e conforto a chi si troverà in futuro ad affrontare la nostra stessa situazione: a questi genitori consigliamo di non lasciarsi sopraffare dal timore e di avere la pazienza di aspettare e osservare la naturale evoluzione della gravidanza, di dare un'opportunità al loro bambino, di vederlo non come un mostro, ma come un figlio da proteggere e da amare.