03/11/2021 di Luca Volontè

Nuova Zelanda choc. Il “diritto” all’aborto viene prima dell’obiezione di coscienza

Una causa intentata dalla ‘New Zealand Health Professionals Alliance’ (NZHPA) che sosteneva che i recenti cambiamenti alla legge sull'aborto del paese violassero i diritti alla libertà di pensiero, coscienza, religione, espressione e associazione, è stata risolta di recente.

La causa, risalente al marzo 2021, ha specificamente denunciato le modifiche alla legge sull’aborto introdotte nel 2020 e perciò gli associati all’organizzazione delle professioni mediche avevano chiesto che venisse rispettata e reintrodotta la clausola di coscienza stabilita dal New Zealand Bill of Rights Act 1990 (NZBORA).

Ebbene, il giudice che ha emesso la sentenza definisce il "diritto" all'aborto come prevalente rispetto ai diritti degli operatori sanitari che si oppongono coscienziosamente ad esso, concludendo che "non si può contestare che la capacità delle donne di accedere ad aborti legali e sicuri sia una questione di diritti fondamentali” e dunque la libertà di coscienza di medici e personale ospedaliero non può “limitare l'esercizio della coscienza di un altro, o limitare l'accesso delle donne a un intervento che non solo è legale, ma è fondato sui loro diritti fondamentali".

Nel 2010 un caso simile era invece stato deciso a favore degli operatori sanitari obiettori di coscienza. In un articolo pro-aborto sull'argomento, scritto dal presidente di ALRANZ (il principale gruppo neozelandese per i diritti all'aborto) Terry Bellamak, viene sottolineato che le differenze tra i casi del 2010 e del 2021 si riducono all'attuale legislazione che definisce l’aborto come parte dell’assistenza sanitaria.

Ha scritto Bellamak nel suo articolo che: "Oggi l'aborto è una questione di salute. Allora l'aborto era letteralmente contro la legge, con due consulenti certificatori che dovevano approvare l'aborto. Ora abbiamo diritto ad aborti sicuri e legali fino alla ventesima settimana di gestazione".

L'aborto assistenza sanitari? No. Non è assistenza sanitaria, poiché l'assistenza sanitaria migliora la vita dei pazienti invece di eliminarla. I cittadini della Nuova Zelanda hanno assolutamente diritto all'assistenza sanitaria, ma l'aborto non può e non potrà mai rientrare in questa categoria.

 

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