«Il voucher per i servizi alla persona, presentato all’Istituto Sturzo, non è la soluzione a tutti i problemi del welfare, ma è almeno un modo per avvicinare l’erogazione al centro del bisogno» afferma Francesco Belletti, presidente del Forum.
«La famiglie hanno diverse ragioni per vedere positivamente l’introduzione del voucher. Anzituttto perché restituisce la libertà di scelta della famiglia sulle relazioni casalinghe messe alle corde dal bisogno ed al tempo stesso costituisce anche uno strumento di conciliazione tra lavoro e vita familiare.
«Si genera poi un mercato qualificato per la cura di bambini, anziani e disabili facendo emergere un sommerso nel quale succede di tutto e nel quale alternativamente le vittime sono le famiglie e il lavoratore.
«Da ultimo, ma solo in ordine temporale, il voucher consentirà un decentramento del welfare ed un risparmio della spesa pubblica. Pensiamo, ad esempio, quanto si potrà tagliare delle costosissime residenze per anziani, consentendo alle famiglie di assistere in casa i genitori con dignità e adeguati supporti.
«È un modo diverso di intendere il welfare? certo è l’ufficializzazione che il servizio pubblico non è solo quello dello Stato o delle Regioni. Ma anche il privato sociale può erogare servizi di qualità ed economici. E le famiglie possono finalmente scegliere chi affidarsi.
«Sulla proposta del voucher per i servizi alla persona si è realizzata un’ampia convergenza di forze sociali» conclude Belletti. «Si riconosce in esso un’ipotesi virtuosa di modernizzazione del Paese. Per questo le associazioni familiari saranno al fianco dei parlamentari che accetteranno di sostenere questa buona battaglia alla Camera e al Senato».
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