L’obiezione di coscienza è un diritto inviolabile dell’uomo che va sostanzialmente riconosciuto dall’ordinamento giuridico.
Il mancato rispetto del diritto all’obiezione di coscienza indica che nella sostanza ci troviamo in uno stato totalitario, uno stato etico, che non accetta i limiti al suo potere che sono scritti nella legge naturale.
Evidentemente di questo è consapevole anche la Corte Costituzionale spagnola.
La CNA / EWTN News ci informano che nei giorni scorsi è stata pronunciata una storica sentenza a tutela del diritto all’obiezione di coscienza dei farmacisti che rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo.
La decisione riguardava il caso di un farmacista a Siviglia che era stato sanzionato con 3.000 € di multa perché aveva deciso di non vendere il farmaco potenzialmente abortivo, nonostante l’obbligo di legge.
José Antonio Díez, coordinatore generale dell’Associazione per la Difesa dei diritti della coscienza, ha descritto la decisione come “storica e pionieristica non solo in Spagna, ma in tutta l’Europa”.
Anche se la Corte non ha riconosciuto lo stesso diritto in relazione alla vendita degli altri contraccettivi, speriamo sinceramente che gli echi di questa decisione giungano anche in Italia.
Sappiamo che contro ogni regola deontologica e di buon senso, le pillole dei “5 giorni dopo” qui, ormai, si vendono senza ricetta come l’aspirina. Sappiamo che questo comporta non solo il problema dei cripto – aborti, in quanto sono medicinali antinidatori. I farmacisti e i medici stessi hanno sollevato seri dubbi sugli effetti collaterali del farmaco preso senza controllo medico, ma evidentemente le autorità competenti hanno a cuore più il rispetto dell’ideologia e degli interessi economici delle case farmaceutiche, che “il diritto alla salute” delle donne.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’