In un clima di grande attesa, la capitale degli Stati Uniti si prepara ad accogliere la 51esima edizione della storica March for Life di Washington, un evento - il più grande e partecipato al mondo del suo genere - che simboleggia la lotta incessante contro l'aborto e la difesa dei diritti dei nascituri.
La marcia, il cui inizio è previsto per le ore 13 locali (le 19 qui in Italia), rappresenta un momento cruciale per il movimento pro-life americano, soprattutto dopo il rovesciamento della sentenza Roe v. Wade da parte della Corte Suprema, di ormai oltre un anno e mezzo fa.
Il successo della scorsa edizione, con una partecipazione epocale di oltre 650.000 persone, ha dimostrato la potenza e l'unità del movimento pro life a stelle e strisce. Quest'anno, l'evento si preannuncia come un ulteriore punto di svolta, sia per la riflessione sulle nuove sfide poste dall'anno elettorale (a novembre, infatti, si vota per il Presidente degli Stati Uniti), sia per la celebrazione delle conquiste ottenute.
«Torniamo a Washington con le prove innegabili della nostra vittoria: migliaia di vite salvate», ha già affermato Jeanne Mancini, presidente di March for Life, sottolineando tuttavia che il cammino è ancora lungo e le sfide da affrontare sono numerose. Il corteo di quest'anno, che partirà dal National Mall e si concluderà vicino al Congresso, segue un percorso rinnovato, simbolo di un nuovo inizio nella battaglia pro-vita.
I partecipanti, giunti da ogni angolo degli Stati Uniti, si uniranno per rendere omaggio ai 14 Stati che hanno introdotto divieti all'aborto e per ricordare i bambini che sono nati nonostante le difficili circostanze. Al tempo stesso, si discuterà su come affrontare la legislazione ultra permissiva sull'aborto adottata da alcuni Stati in risposta alla sentenza Dobbs contro Jackson Women’s Health.
Il tema dell'anno, «Con ogni donna, per ogni bambino», vuole sottolineare il sostegno incondizionato alle donne che affrontano gravidanze inaspettate o difficili. Mancini, inoltre, ha ribadito l'importanza dei centri di cura per la gravidanza e delle case di maternità, che offrono assistenza pratica e supporto alle neo mamme, aiutandole a trovare alloggio, lavoro e assistenza sanitaria. «Le donne non sono sole; siamo qui per aiutarle a scegliere la vita per i loro bambini», ha ribadito Mancini, sottolineando il ruolo cruciale del movimento pro-vita.
Tra gli interventi ci sarà anche quello di Jean Marie Davis, direttrice del Branches Pregnancy Resource Center, che condividerà la sua esperienza personale, dimostrando l'efficacia del sostegno pro-life. Anche figure politiche come il presidente della Camera Mike Johnson si uniranno al dibattito. «Continueremo a marciare finché l’aborto non sarà impensabile» ha aggiunto sempre Jeanne Mancini. La March for Life di Washington, dunque, come sempre sarà molto più di una semplice manifestazione: è e sarà una dichiarazione potente e un simbolo della lotta per i diritti umani, in particolare delle donne e dei nascituri. Un grande esempio, inoltre, per noi italiani, in vista della Manifestazione Nazionale "Scegliamo la Vita" di Roma del prossimo 25 maggio.