14/05/2013

Ogni anno in Inghilterra 58 bambini sviluppano danni cerebrali a causa di precedenti aborti delle loro madri

Ogni anno in Inghilterra e Galles, quasi sessanta bambini nascono prematuri e con danni cerebrali poiché le loro madri hanno praticato precedentemente un aborto.
Questo avviene poiché il 15% dei bambini nati prima delle 28 settimane sviluppano danni cerebrali e 400 nascite premature prima delle 28 settimane sono da attribuirsi alla pratica dell’aborto: difatti, il 15% di 400 è appunto 60. Tale calcolo è basato su quanto riportato nello studio che qui presentiamo.
E’ appurato e risaputo che le donne le quali abbiano praticato aborti siano maggiormente soggette a parti prematuri nelle successive gravidanze.
(Ho già scritto in passato sul blog in merito alle evidenze scientifiche di questo collegamento). Ad oggi, nella letteratura mondiale ci sono almeno 119 articoli che attestano tale rapporto di causalità, e molto pochi che lo contestino.
Un recente studio finlandese, pubblicato peraltro proprio il mese scorso, ha ulteriormente confermato la relazione tra aborto e nascita prematura. In esso è palesato come un pregresso aborto indotto (IAS) comporti un aumento di rischio di un parto estremamente precoce (prima delle 28 settimane) quantificabile in un +28%.
Un altro importantissimo studio Finlandese risalente all’anno scorso tiene conto ed analizza un campione di 300.858 di neo mamme alla prima gravidanza in un periodo compreso tra il 1996 ed il 2008. E bene, in esso è chiaramente evidenziato che le donne le quali abbiano avuto tre o più aborti indotti siano tre volte più esposte al rischio di parto molto precoce.
Complessivamente, tale ricerca scientifica mostra di aver rilevato il seguente ordine di dati: tre bambini nati prima delle 28 settimane ogni mille parti di donne che non abbiano mai praticato un aborto; quattro ogni mille parti di donne che abbiano praticato un aborto; sei ogni mille per le donne che abbiano praticato due aborti e undici ogni mille donne le quali abbiano praticato tre o più aborti.
D’altra parte, è noto come una delle conseguenze più serie della nascita prematura sia la possibilità di danni cerebrali.
Una più approfondita meta-analisi (uno studio degli studi) condotta da Eveline Himpens e pubblicato nel 2008 ha quantificato tale rischio (da vedersi, in oltre: ‘Prevalence, type, distribution, and severity of cerebral palsy in relation to gestational age: a meta-analytic review’). In ventisei articoli sono contengono i criteri d’inclusione.
Tale meta-analisi ha comprovato come la prevalenza di rischio di danni cerebrali sia in rapporto di proporzionalità inversa con il periodo di gestazione nel modo che segue: 14,6% nel caso di nascita in un periodo compreso tra le 22 e le 27 settimane di gestazione; 6,2% in caso di nascita in un periodo compreso tra le 28 e le 31 settimane di gestazione; 0,7% in caso di nascita in un periodo compreso tra le 32 e le 36 settimane di gestazione; 0,1% per i bambini nati nei giusti tempi.
In altre parole, si può ben affermare che i bimbi i quali siano nati prima delle 28 settimane hanno una probabilità 146 volte maggiore d’incorrere in danni cerebrali rispetto ai bimbi nati nei giusti tempi.
Ciò detto, in che misura l’insorgere di danni cerebrali riscontrate nei bimbi nati molto precocemente può esser ricondotto alla precedente pratica di aborti?
Ogni anno in Inghilterra e Galles nascono circa 4000 bambini al di sotto delle 28 settimane di gestazione (erano 4150 nel 2005\06).
Sulla base degli studi più sopra riportati, abbiamo in precedenza calcolato che il 10% di queste nascite premature – circa 400- è attribuibile alla precedente pratica di aborti indotti.
Se il 14,6% di questi bambini fosse, secondo lo schema di Himpens, davvero incorso in danni cerebrali più o meno gravi e permanenti, ciò vorrebbe dire che ogni anno in Gran Bretagna nascono 58 bambini con danni cerebrali strettamente connessi alla loro nascita prematura la quale, a sua volta, sarebbe il risultato di uno o più aborti precedenti.
Un dossier dell’anno scorso ha mostrato come il Servizio Sanitario Nazionale abbia pagato 3,1 miliardi di Sterline nel corso di una decade ai bambini ed alle loro mamme rimasti vittime di errori medici durante il parto. Di questi 3,1 miliardi di Sterline, un totale di 542 richieste d’indennizzo per danni cerebrali è costato al Servizio Sanitario Nazionale qualcosa come 1,3 miliardi di sterline.
E cosa dire dei danni risultanti da nascite premature di volta in volta causate da precedenti aborti?
Mi chiedo se quelle donne le quali hanno un bimbo con malattie cerebrali derivanti da nascita prematura strettamente connessa a precedenti aborti possano anch’esse presentare richiesta d’indennizzo nei confronti di quei medici che hanno praticato tali aborti.
Questa è una domanda interessante.

Traduzione a cura di Veronica Palladino

Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeNews

Fonte: LifeNews

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